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esame-commentato-2014

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aims<br />

to che i PPI sono le molecole più efficaci nel raggiungere la guarigione delle lesioni erosive<br />

e nella risoluzione nei sintomi (Risposta C corretta). Anche in caso di MRGE recidivante e<br />

resistente vengono utilizzati gli H2-agonisti e i PPI a dosaggi più elevati. In caso di pazienti<br />

non-responders va considerata la possibilità che la diagnosi non sia corretta, che la terapia<br />

non sia stata assunta adeguatamente, che il paziente abbia un metabolismo microsomiale accelerato<br />

del farmaco somministrato o che abbia un’ipersecrezione acida notturna non coperta<br />

da terapia. Nei casi limite in cui il trattamento medico risulta inefficace è possibile ricorrere<br />

alla terapia endoscopica o chirurgica (fundoplicatio) allo scopo di ristabilire la continenza dello<br />

sfintere esofageo inferiore soprattutto in quei casi che si accompagnano ad una voluminosa<br />

ernia jatale. In merito agli altri farmaci elencati nelle risposte ricordiamo che steroidi e FANS<br />

sono gastrolesivi e in caso MRGE vanno evitati o associati, in casi di necessità, a gastroprotettori<br />

(risposta A, B e D errate). I citoprotettori (sucralfato, alginato, bismuto colloidale, misoprostolo)<br />

agiscono direttamente sulla mucosa e costituiscono una barriera fisica protettiva<br />

utile soprattutto in caso di ulcera gastrica e duodenale; in particolare gli analoghi delle prostaglandine,<br />

come il misoprostolo, sono utilizzati nel prevenire l’ulcera da FANS. I procinetici<br />

accelerano lo svuotamento gastrico e in modo indiretto possono migliorare la sintomatologia<br />

del reflusso gastroesofageo ma non sono la terapia di scelta. Gli antispastici (metilbromuro<br />

di scopolamina o ioscina/ Buscopan; floroglucina/ Spasmex; pirenzepina, ecc.) sono farmaci<br />

parasimpaticolitici che inibiscono gli effetti muscarinici dell’acetilcolina a livello post-gangliare<br />

parasimpatico (muscolatura liscia, ghiandole, cuore), ma non a livello della giunzione neuromuscolare<br />

e gangliare. Gli effetti che determinano sono: tachicardia, a dosaggi opportuni;<br />

inibizione muscolatura liscia extravasale e depressione della secrezione delle ghiandole esocrine<br />

dell’apparato respiratorio e gastrointestinale, delle ghiandole salivari e sudoripare con<br />

eccezione delle apocrine.<br />

Scenario 11: Un paziente di 65 anni viene sottoposto a intervento di emicolectomia<br />

destra. Il decorso postoperatorio è regolare. Alla visita di controllo dopo un anno, il<br />

medico riscontra una tumefazione in regione sottombelicale in corrispondenza della<br />

cicatrice chirurgica, riducibile in addome.<br />

Domanda #28 (codice domanda: n.111) - (riferita allo scenario 11):<br />

Quale è la diagnosi più probabile?<br />

A: ematoma saccato<br />

B: laparocele<br />

C: metastasi sottocutanea<br />

D: granuloma da punto<br />

Risposta corretta: B<br />

Per rispondere a questa domanda è importante focalizzare l’attenzione su alcuni elementi: ci<br />

parlano di una tumefazione riducibile in addome, e questo ci deve fare pensare subito ad ernia<br />

pag. 130<br />

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