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esame-commentato-2014

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aims<br />

vi sono vescicole e febbre ma localizzate a Mani-Piedi-Bocca (risposta D errata). Le vescicole<br />

non sono tipiche dell’esantema del Morbillo e della Scarlattina. La Scarlattina, malattia<br />

esantematica dovuta allo streptococco beta emolitico di gruppo A, determina oltre alla febbre<br />

elevata (38-39C), faringodinia e difficoltà alla deglutizione, cefalea, nausea, vomito e aumento<br />

volumetrico dei linfonodi del collo. L’eruzione cutanea compare dopo 1-4 giorni dall’inizio della<br />

malattia ed è costituita da papule molto piccole di colorito rosso intenso (esantema micropapulare).<br />

Inizia alla radice degli arti (ascelle, inguine) per poi diffondersi in maniera centripeta<br />

al tronco, agli arti ed al viso (qui assume l’aspetto noto come “maschera scarlattinosa di Filatow”,<br />

in cui il pallore del triangolo naso-labiale-mentoniero contrasta con l’eritema del resto del<br />

viso). La pelle a seguito dell’eruzione diventa secca, con caratteristiche tali da generare alla<br />

palpazione la sensazione di granulosità. Altro segno caratteristico della scarlattina è il “segno<br />

della mano gialla”: appoggiando la mano a piatto sulla cute dell’addome e sollevandola poi<br />

rapidamente si osserva che l’esantema scompare e si apprezza l’impronta della mano del<br />

colore subitterico (questo colore di fondo è dovuto all’azione emolitica dello streptococco che<br />

determina un aumento della bilirubina). L’aumentata fragilità capillare si evidenzia, a seguito<br />

di microtraumi da sfregamento, con strie rubre (aree iperpigmentate con petecchie che non<br />

scompaiono alla vitropressione) nelle pieghe del gomito (pieghe antecubitali), nelle ascelle e<br />

nell’inguine (segno o linee di Pastia). La durata dell’esantema è di 4-5 giorni. Alla scomparsa<br />

dell’eruzione cutanea fa seguito una fine desquamazione di aspetto furfuraceo che è direttamente<br />

proporzionale all’intensità dell’esantema.Contemporaneamente scompaiono i sintomi<br />

generali e si ha la caduta della febbre per lisi (la discesa della febbre avviene lentamente e<br />

non in maniera brusca, cioè per crisi, come nel morbillo; risposta B errata). Il Morbillo è una<br />

malattia esantematica causata da un Paramixovirus a Rna. Dopo un’incubazione variabile tra<br />

i 7 e 14 giorni abbiamo un periodo prodromico che è caratterizzato dall’interessamento delle<br />

mucose oculo-palpebrali, nasale, laringo-tracheo-bronchiale, orofaringea. Si osserverà un<br />

quadro clinico che, quanto meno all’inizio, sembra di origine influenzale: il bambino lamenta<br />

un malessere generale, è inappetente, ha la febbre (sale “a scaletta” per raggiungere l’acme<br />

di 39/40° in coincidenza con l’inizio dell’eruzione cutanea e poi svanisce nei successivi 2-3<br />

giorni), ha gli occhi rossi, prova fastidio alla luce (fotofobia), lacrima abbondantemente, ha una<br />

tosse secca e stizzosa, ha il raffreddore. Durante questo periodo sulla mucosa delle guance in<br />

corrispondenza dei denti premolari si possono osservare pochi elementi (5-10), grandi come<br />

la capocchia di uno spillo, con centro bianco-azzurrognolo (che corrisponde ad una zona di<br />

necrosi) e alone rosso, che danno l’impressione di una tenue spruzzata di calce sulla mucosa<br />

arrossata; si tratta delle “macchie di Köplik”: esse sono molto fugaci (in 12-18 ore compaiono<br />

e scompaiono) ma la loro presenza è di grande significato in quanto sono proprie del morbillo<br />

(è un segno patognomonico) e permettono di fare diagnosi in 24-48 h, ancor prima dell’eruzione<br />

cutanea. Sempre in questa fase si apprezza una linfoadenopatia laterocervicale e un<br />

ingrossamento dei linfonodi preauricolari. Dopo una lieve, non costante remissione dei sintomi<br />

con discesa della febbre, al 4°-5° giorno si ha un brusco rialzo della temperatura che coincide<br />

con l’inizio del successivo periodo esantematico. L’esantema del Morbillo, espressione dell’infezione<br />

delle cellule epiteliali da parte del virus, si manifesta con lesioni all’inizio pianeggianti<br />

(macule) e in seguito sopraelevate (papule), dai contorni irregolari, che possono confluire in<br />

grandi macchie, di colorito che varia dal rosa al rosso vivo, non pruriginose, all’inizio localizzate<br />

alla radice dei capelli dietro le orecchie (regioni mastoidee) per poi estendersi nelle successive<br />

www.accademiamedici.it pag. 289

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