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esame-commentato-2014

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aims<br />

dei tessuti molli già clinicamente evidente. Pertanto nella diagnosi di artrite gottosa acuta<br />

è fondamentale l’artrocentesi dell’articolazione interessata, che permette di documentare la<br />

presenza nel liquido sinoviale di cristalli di acido urico; tali cristalli mostrano all’<strong>esame</strong> microscopico<br />

con luce polarizzata un birifrangenza tipicamente negativa.<br />

Con lo sviluppo di un’artropatia cronica, le alterazioni radiografiche divengono più evidenti. I<br />

granulomi che si formano intorno ai cristalli di acido urico (“tofi”) mostrano elevata capacità<br />

erosiva. Essi si localizzano principalmente a livello della prima articolazione metatarso-falangea,<br />

a livello delle articolazioni delle mani e del gomito nonché in corrispondenza dei tendini<br />

(rotuleo e achilleo). Ne consegue che sono caratteristiche radiografiche tipiche della gotta tofacea<br />

cronica le alterazioni cistiche, le erosioni con margini sclerotici (che superano i contorni<br />

ossei) e le masse a livello dei tessuti molli (risposta C corretta).<br />

Le altre indagini proposte nella domanda (elettromiografia, risonanza magnetica nucleare ed<br />

ecografia muscolo tendinea) non sono utili nella diagnosi di artropatia metabolica.<br />

Scenario 3: Si presenta alla visita un ragazzo di 20 anni con gonalgia comparsa alcuni<br />

giorni prima per lieve trauma descritto come una improvvisa rotazione del ginocchio.<br />

Domanda #7 (codice domanda: n.915) - (riferita allo scenario 3):<br />

Quali fra queste manovre cliniche NON è un test valutativo del ginocchio utile soprattutto<br />

nella valutazione dei menischi?<br />

A: test di Trendelenburg<br />

B: test di Mc Murray<br />

C: test di Apley<br />

D: segno di Steinmann<br />

Risposta corretta: A<br />

Il test di Mc Murray è utile per valutare una lesione dei corni meniscali, specialmente del corno<br />

posteriore del menisco mediale. Con il paziente in posizione supina, l’esaminatore afferra con<br />

la mano caudale il piede del paziente (dal davanti sul tarso o dal basso sul calcagno) e flette<br />

il ginocchio sull’anca flessa. La mano craniale è posta sull’articolazione del ginocchio con le<br />

dita sull’emirima articolare mediale e con il pollice sull’emirima laterale. Con la mano caudale<br />

si ruota la tibia all’interno e all’esterno per rilasciare l’articolazione. Si sollecita il ginocchio in<br />

valgo, mentre si ruota nello stesso tempo la tibia all’esterno. Si estende quindi il ginocchio<br />

lentamente, continuando a palpare l’emirima interna. La comparsa di un click dolorosa sulla<br />

faccia mediale del ginocchio suggerisce il sospetto di lesione meniscale mediale. Il test di<br />

McMurray non deve essere effettuato durante la fase acuta e nel caso in cui sia presente una<br />

lesione del legamento collaterale in quanto la rotazione può aggravare la condizione del legamento<br />

collaterale lesionato e dare un falso positivo al test.<br />

Il test di Apley, anche detto Grinding test, viene anch’esso utilizzata per indagare lesioni meniscali.<br />

Il paziente è in posizione prona con il ginocchio flesso (60 gradi circa); l’esaminatore<br />

www.accademiamedici.it pag. 477

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