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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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Classica et Christiana, 2, 2007, 157-176<br />

MUSICA E CANTO COME FATTORI D’IDENTITÀ:<br />

GIUDEI, PAGANI E CRISTIANI NELL’ANTIOCHIA DI<br />

GIOVANNI CRISOSTOMO*<br />

Premessa<br />

Giovanni NIGRO<br />

(Bari)<br />

Il potere seduttore <strong>de</strong>lla musica e <strong>de</strong>l canto, il loro ruolo nelle liturgie<br />

pagane, giudaica e cristiana, la loro funzione pedagogica non hanno mancato<br />

di sollecitare la riflessione di numerosi autori cristiani. Nell’antichità<br />

alla musica, componente <strong>de</strong>lla vita quotidiana, era attribuito un potere straordinario<br />

sull’uomo nella sfera psicologica e religiosa. Presso i pagani, essa<br />

aveva il compito di allontanare gli spiriti maligni e propiziare quelli<br />

favorevoli nei momenti critici <strong>de</strong>lla vita umana (riti d’iniziazione, di passaggio,<br />

di fertilità, ecc.). Questa funzione apotropaica è attestata tanto nella<br />

documentazione sui riti <strong>de</strong>i Saturnali e <strong>de</strong>i Lupercali, in cui si produceva<br />

rumore con cembali e campanelle per scacciare entità nocive, quanto nella<br />

tradizione ebraica. L’episodio scritturistico di Saul e Davi<strong>de</strong> (1 Sam 16,14-<br />

23), p. es., dimostra come in ambito giudaico esistesse la cre<strong>de</strong>nza nell’esistenza<br />

di un potere magico <strong>de</strong>lla musica sugli spiriti maligni. La musica assolveva<br />

anche un ruolo epicletico ed etico. In tal senso la riflessione filosofica<br />

sull’influenza <strong>de</strong>lla musica come agente capace di sollecitare mutamenti<br />

di stati d’animo è rintracciabile già in Pitagora e Platone. Per quest’ultimo<br />

l’importanza <strong>de</strong>lla musica come fattore pedagogico non solo per l’individuo,<br />

ma anche per la comunità, era tale da preve<strong>de</strong>re l’esclusione di <strong>de</strong>terminati<br />

ritmi e melodie dalla propria società i<strong>de</strong>ale, in quanto inadatti a forgiare<br />

animi virili e capaci di resistere ai rovesci <strong>de</strong>lla fortuna. Anche Aristotele riconosceva<br />

alla musica la facoltà di suscitare una tensione emotiva tale da<br />

procurare, per reazione, uno stato di appagamento e tranquillità, una purificazione<br />

(kaq£rsij) dalle passioni. Infine, alcuni miti greci che esaltavano<br />

il potere magico <strong>de</strong>lla musica, come quello di Orfeo 1 , furono succes-<br />

* Si anticipa in questa se<strong>de</strong> la pubblicazione di un contributo presentato al Convegno<br />

sul tema „Cristianesimo e mondo mediterraneo: pluralità, convivenze e conflitti religiosi

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