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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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162<br />

1.1 Il canto profano<br />

Giovanni NIGRO<br />

La musica, genere per sua natura effimero, ha sofferto in modo<br />

particolare <strong>de</strong>l naufragio <strong>de</strong>lla maggior parte <strong>de</strong>lla letteratura greca. Le<br />

scarse attestazioni, soprattutto papiracee, di melodie, non ci permettono di<br />

ricostruire neppure a grandi linee l’evoluzione storica <strong>de</strong>i generi musicali o,<br />

se non in rari casi, di farci un’i<strong>de</strong>a sulle melodie di età ellenistico-romana.<br />

Dobbiamo pertanto affidarci, con le necessarie cautele, a testimonianze letterarie.<br />

Nonostante tutto, però, si può supporre con una certa verosimiglianza<br />

che la maggior parte <strong>de</strong>i canti popolari circolanti contenesse<br />

elementi licenziosi, con valore apotropaico, scommatico o semplicemente<br />

erotico. Non si spiegherebbe altrimenti l’insistenza <strong>de</strong>i Padri <strong>de</strong>lla Chiesa su<br />

questo punto e la visione generalmente negativa che avevano <strong>de</strong>lla musica,<br />

solo in parte giustificabile in un’ottica moralistica 18 .<br />

Giovanni Crisostomo ammette che le melodie possano avere un<br />

influsso negativo sulla psiche. Interpretando Is 5,11-12:<br />

„Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevan<strong>de</strong><br />

inebrianti e si attardano alla sera accesi in volto dal vino. Ci sono cetre e arpe,<br />

timpani e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all’azione <strong>de</strong>l<br />

Signore, non vedono l’opera <strong>de</strong>lle sue mani”,<br />

l’esegeta afferma che, in maniera analoga all’ubriachezza che offusca le<br />

facoltà mentali, anche la musica può snervare il vigore <strong>de</strong>ll’intelletto e<br />

distruggere la forza d’animo 19 . In particolare, egli si scaglia sovente contro<br />

la licenziosità <strong>de</strong>i canti profani che si potevano udire soprattutto durante gli<br />

spettacoli teatrali e le nozze 20 . In un discorso egli condanna aspramente le<br />

usanze vigenti in materia di matrimoni: danze, strumenti musicali, canti e<br />

discorsi osceni (kaˆ ·»mata kaˆ °smata a„scr£), ubriachezza sono gli<br />

abituali corollari <strong>de</strong>i cortei nuziali. L’omileta non teme di esporsi al ridicolo,<br />

biasimando e tacciando d’immoralità costumi antichi (palaioˆ nÒmoi);<br />

18 Cfr. in merito J. McKinnon, The Meaning of the Patristic Polemic against<br />

Musical Instruments, in i<strong>de</strong>m (a cura di), The Temple, the Church Fathers and Early<br />

Western Chant, Norfolk (U.K.), 1998, 69-82.<br />

19 In Is. V,5 (SC 304, 234). Cfr. anche Exp. In Ps. 41,1 (PG 55, 157): „I più licenziosi<br />

e <strong>de</strong>testabili fra questi canti (scil. teatrali e conviviali), penetrati nei recessi <strong>de</strong>ll’anima,<br />

la rendono più <strong>de</strong>bole e fiacca” e De Lazaro (PG 48, 993): „Sovente anche un<br />

canto assai ritmato in<strong>de</strong>bolisce il vigore <strong>de</strong>ll’anima”.<br />

20 Cfr. O. Pasquato, Gli Spettacoli in S. Giovanni Crisostomo. Paganesimo e Cristianesimo<br />

ad Antiochia e Costantinopoli nel IV secolo, Roma, 1976.

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