Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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Mario GIRARDI
con noi l’alleanza del battesimo, figura (tuvpoı) di morte e di vita ... Se qualcuno
definisse il vangelo prefigurazione della vita che segue alla resurrezione, non sbaglierebbe”
54 .
Il „taglio”, anzi „la morte della vita precedente” per una nuova vita è
‘circoncisione’, operata „non più da mano d’uomo” ma da Dio per la mediazione
di Cristo. La differenza con le abluzioni rituali dell’antico patto è nell’evento-valore
storicamente e soteriologicamente unico della morte e resurrezione
di Cristo, da cui discende l’„unico battesimo di salvezza”, sigillo e
„figura” del nuovo patto, che supera ritualità e ‘ombra’ dell’antico per
tradursi nella ‘realtà’ di un dono di vita vera dopo la morte al peccato 55 .
4. La resurrezione: dalla mutazione (battesimale) all’inalterabilità
(angelica)
L’identica rubrica di Sal 44 e 59 (LXX) eijı to; tevloı, uJpe;r tw`n
ajlloiwqhsomevnwn, offre a Basilio l’occasione per una incursione nella dottrina
dei fini. Egli ritiene che Sal 44 sia stato „composto con lo scopo di perfezionare
(teleiwtikovı) la natura umana e offrire quanto è utile per raggiungere
il fine proposto (eijı to; prokeivmenon tevloı) a coloro che hanno
scelto di vivere secondo virtù” 56 . È la definizione di tevloı come teleivwsiı
dell’essere razionale teso alla vita secondo virtù, la sola davvero utile che gli
convenga scegliere e liberamente incamminarvisi 57 . Meno scontata appariva
l’identità di coloro che saranno mutati, destinatari delle finalità didattiche
del salmo. Anche in questo caso l’esegeta attinge dal pensiero contemporaneo
essenza e fenomenologia della mutabilità degli esseri, con particolare
attenzione ai logikoiv: „Questa espressione sottende gli uomini: fra
tutti gli esseri razionali noi siamo i più soggetti a mutazioni e rivolgimenti
54 Spir. s. 15, 35-36: SC 17bis, 364-370 (trad., ritoccata, di E. Cavalcanti, L’esperienza
di Dio nei Padri greci. Il trattato «Sullo Spirito Santo» di Basilio di Cesarea, Roma,
1984). Cf. bapt. 1, 2, 10: SC 357, 134.
55 Cf. M. Girardi, Tra Antico e Nuovo Testamento. La purità da categoria cultuale
a discrimine paolino di fraternità, in idem, Basilio di Cesarea interprete della Scrittura...,
181-197. 56 In Ps. 44, 1: PG 29, 388A.
57 Basilio allude a definizioni platoniche stoiche sofistiche ed epicuree nel commento
della rubrica eijı to; tevloı di Sal 48 prima di concludere: „Per noi il fine per cui
tutto facciamo e verso cui ci affrettiamo, è la vita beata nel tempo futuro”: PG 29, 432AB.
Per Eusebio vivere secondo virtù è vivere secondo il vangelo: dem. ev. 1, 6, 1-6: GCS 23,
23-24.