Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

Classica et Christiana, 2, 2007, 177-202
RIFLESSIONI SUL MODERATOR PROVINCIAE
Daniele Vittorio PIACENTE
(Bari)
1. Definizione del problema e scopo della ricerca
Analizzare la figura del moderator provinciae è un’indagine non
facile in presenza di una documentazione per un verso piuttosto ricca, per un
altro scarsamente omogenea. Si tratta di un funzionario imperiale di cui però
è problematica la ricostruzione del ruolo: non è agevole, infatti, determinare
la dignitas a lui attribuita, soprattutto perché nelle fonti vi sono notevoli
differenze persino nella prassi stessa di espletamento dell’incarico tra la
parte occidentale e quella orientale dell’impero.
Sotto certi aspetti le funzioni del moderator provinciae si possono
considerare molto vicine a quelle del defensor civitatis, per altri, invece, egli
viene accomunato al rector provinciae 1 , mentre resta anche da stabilire se la
sua collocazione gerarchica sia da porre ad un livello inferiore a quello del
gubernator provinciae.
Per le diverse epoche nelle quali si trovano ad operare, individuare
un rapporto tra moderator, rector e gubernator in ambito provinciale non è
semplice, ma bisogna ritenere che presumibilmente i due funzionari avessero
analoghe attribuzioni. Si potrebbe pensare che tali varie denominazioni
siano riferibili a periodi diversi: per esempio il gubernator è una carica
certamente più tarda delle altre due.
Le attività che il moderator provinciae sembra aver svolto dal IV alla
prima metà del V secolo sono essenzialmente riconducibili a due tipologie:
1 Molte costituzioni riguardanti il moderator provinciae sono contenute nel titolo
1.16 del Codex Theodosianus e il corrispondente 1.40 del Codex Iustinianus. Esse sono intitolate
De officiis rectoris provinciae in quanto analizzano fattispecie riguardanti le mansioni
di alcuni rectores provinciarum.