Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

IDENTITÀ COME TOTALITÀ IN TRASFORMAZIONE 93
padri e adesione ad una condotta di vita secondo il vangelo”, quindi, „il salmo
non è stato scritto per i giudei di allora ma per noi (cristiani) che ci saremmo
mutati, mutando il politeismo in vera religione (hJmi`n toiì ajlloiwqhsomevnoiı,
toi`ı th;n poluqeiàn eijı eujsevbeian diameivbousi) e le false credenze
negli idoli in conoscenza del nostro Creatore ... Se il giudeo ci respinge
chiamandoci profani alle Scritture, confondiamolo proprio con le Scritture” 66 .
Il trasferimento / espropriazione delle promesse trova applicazione ultima a
danno dei giudei, più che dei pagani, implicitamente ... favoriti alla conversione
e all’appropriazione di quelle promesse!
5. Cesarea di Cappadocia: la quiete dopo la tempesta
Se il cristiano progredisce nella ajlloivwsiı rapportandosi interiormente
a realtà di fede (battesimo e vita agapica) più che in conflitto con
realtà socio-religiose esterne, le notazioni di Basilio su giudaismo e paganesimo
scaturiscono dall’impegno nel rintracciare e motivare ragioni (perlopiù)
bibliche di differenziazione e definizione identitaria. Pur non avvertendola
‘incombente’, dalla matrice giudaica egli si distacca con fatica e
qualche compromesso ‘scritturistico’ nella pur onesta ricerca di unità dialettica
fra AT e NT, in ciò preceduto autorevolmente da Origene, più addentro
al mondo giudaico e informato di semitismi ed ebraismi di lingua cultura e
costume. Al riguardo (circoncisione, divieti alimentari, riti lustrali, sacerdozio)
Basilio appare sostanzialmente disinteressato o deriva elementi (perlopiù
linguistici, etimologie e varianti dei LXX e altri traduttori) da Origene,
soprattutto nelle omelie sui Salmi 67 . Talora ne prende spunto per una polemica,
non astiosa e di modesto spessore, contro il letteralismo ermeneutico
e il ritualismo formale del giudaismo (e di tanti cristiani solo di nome) 68 . Più
che al confronto attivo determinato da pressioni esterne, mira al discorso
‘interno’ alla comunità per un bisogno di autodefinizione, dettato da sollecitudine
pastorale ed espresso preferibilmente in forma di sermone al
popolo 69 . Ricalca clichés legittimati da una ricca tradizione ma conferisce
66
In Ps. 59, 2: PG 29, 461D-464B. Anche Eusebio aveva parlato a tal proposito di
mutazione / trasformazione radicale: ... metablhqevnteı kai; w{sper ejx eJtevrwn e{teroi
gegonovteı: dem. ev. 1, 6, 56: GCS 23, 31.
67
Rinvio al mio Basilio di Cesarea interprete della Scrittura..., 32-35 e passim.
68
Cf. Eun. 1, 14: SC 299, 222; in Ps. 28, 3: PG 29, 288AB; spir. s. 21, 52; SC
17bis, 434-436.
69
Cf. L. Cracco Ruggini, Pagani, ebrei e cristiani: odio sociologico e odio teologico
nel mondo antico, in Gli ebrei nell’Alto Medioevo, Spoleto, 1980, t. 1, 13-117, qui 44.