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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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IDENTITÀ COME TOTALITÀ IN TRASFORMAZIONE 87<br />

te „non la moltitudine è salvata, ma gli eletti di Dio, ... il resto <strong>de</strong>lla pietà<br />

(cf. Is 10, 22; Rm 9, 27) che il Signore troverà venendo sulla terra” 43 .<br />

Esegesi allegorizzante è data <strong>de</strong>lla risposta al povero che grida: Si<br />

slancerà l’angelo <strong>de</strong>l Signore intorno a quelli che lo temono, e li salverà<br />

(Sal 33, 8). Assunta l’equazione povero = colui che teme 44 , Basilio spiega:<br />

„Colui che teme Dio <strong>de</strong>v’essere inteso nel senso di povero poiché chi teme è<br />

ancora nella schiera <strong>de</strong>i servi; colui invece che è perfetto per opera <strong>de</strong>ll’amore<br />

(ajgavphı) si è innalzato alla dignità di figlio. Perciò il servo è chiamato<br />

anche povero perché non ha nulla di proprio; il figlio invece ormai si<br />

può chiamare ricco in quanto è ere<strong>de</strong> <strong>de</strong>i beni <strong>de</strong>l padre” 45 . È forse sottesa<br />

una gerarchia di valore e una distinzione di merito fra veterotestamentario<br />

„timore di Dio” e neotestamentario „amore di Dio e <strong>de</strong>i fratelli” 46 , fra popolo<br />

giudaico e cristiano fino alla caratterizzazione ‘servile’ <strong>de</strong>lla pietas giudaica,<br />

‘filiale’ di quella cristiana?<br />

Sul tema (insidioso) di ricchezza e povertà spirituale Basilio torna al<br />

seguito <strong>de</strong>l v. 11 i ricchi si trovarono nell’indigenza e patirono la fame: ma<br />

coloro che cercano il Signore non saranno privi di alcun bene per proporre<br />

una rapida (e critica) rivisitazione <strong>de</strong>ll’infe<strong>de</strong>ltà di Israele: „Forse chiama<br />

ricco Israele, cui (furono concessi) adozione culto promesse, don<strong>de</strong> pure<br />

vennero i patriarchi (cf. Rm 9, 4-5): per il peccato contro il Signore si trovarono<br />

nell’indigenza. Al contrario quanti (i cristiani) in loro vece hanno cercato<br />

il Signore, non saranno privi di alcun bene... Dopo che uccisero il pane<br />

di vita (Gv 6, 35. 48) sopraggiunse in loro la fame di pane, dopo che insidiarono<br />

la fonte di acqua viva (Gv 4, 10 ss.) furono assaliti dal supplizio<br />

<strong>de</strong>lla sete: fame non di pane sensibile, sete non di acqua ma fame di udire la<br />

43<br />

Ep. 257, 2: Courtonne 3, 99-100; cf. 199, can. 45: 2, 162-163: „Chi, pur avendo<br />

preso il nome di cristiano, offen<strong>de</strong> Cristo, nessun vantaggio trarrà da tale nome”. Ed<br />

Eusebio: „Dio non ha promesso che la venuta <strong>de</strong>l Cristo sarebbe stata la salvezza indiscriminata<br />

per tutto il popolo giudaico, ma soltanto per un piccolo e sparuto numero, per quelli,<br />

cioè, che avrebbero creduto al nostro Signore e Salvatore”: Dem. ev. 2, 3, 45-48: GCS 23,<br />

69 (trad. P. Carrara, Milano, 2000).<br />

44<br />

Cf. Aug. Serm. Dom. in monte 1, 1, 3: CCL 35, 3-4.<br />

45<br />

In Ps. 33, 5: PG 29, 364A.<br />

46<br />

Tuttavia, condizionato da Sal 33, 10 Temete il Signore, suoi fe<strong>de</strong>li tutti, poiché<br />

nulla manca a coloro che lo temono, Basilio esalta la „perfezione” di chi impronta la<br />

propria vita al timore di Dio, seppur fondandosi solo su Sal 118, 120. E a commento <strong>de</strong>l v.<br />

12 Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore <strong>de</strong>l Signore individua tale timore nella<br />

memoria <strong>de</strong>l finale giudizio divino sulle opere di ciascuno: PG 29, 365BC. 369A-372C.

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