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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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98<br />

Cinzia GIULIESE<br />

ed i<strong>de</strong>ale dopo la divisione <strong>de</strong>ll’impero attuata da Diocleziano 2 – avrebbe<br />

potuto assicurare il controllo <strong>de</strong>ll’impero. Consapevole <strong>de</strong>l maggiore peso<br />

politico che avrebbe potuto ottenere conquistando Roma, Costantino <strong>de</strong>cise di<br />

muovere guerra contro l’hostis rei publicae Massenzio, che governava l’Urbs<br />

dal 306 3 . Così scese in Italia e dopo una serie di eventi bellici, culminati<br />

nella battaglia di Ponte Milvio <strong>de</strong>l 28 ottobre 312, sconfisse Massenzio.<br />

L’importanza strategica di Roma emerge dal racconto <strong>de</strong>lle vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla<br />

campagna d’Italia, proposta da due Panegirici rivolti a Costantino, uno,<br />

pressoché contemporaneo, <strong>de</strong>l 313, e l’altro <strong>de</strong>l 321 4 , che, pur se elaborati<br />

con i tradizionali temi encomiastico-propagandistici <strong>de</strong>lla retorica classica e<br />

2 Roma nei Panegirici è arx omnium gentium (X, 35, 2), domina gentium (II, 1, 4;<br />

14, 3; III, 12, 1; VI, 11, 7), mater imperii (II, 14, 4), regina terrarum (X, 35, 2), sacra urbs<br />

(II, 1, 1; IX, 1, 1), sancta parens (VI, 11, 6). I numerosi epiteti utilizzati attestano il gran<strong>de</strong><br />

rispetto <strong>de</strong>i panegiristi verso Roma, sentita come l’impero per antonomasia. Tale preminenza<br />

i<strong>de</strong>ale avrebbe chiaramente minato la stabilità <strong>de</strong>lla tetrarchia e avrebbe reso più<br />

forte uno <strong>de</strong>i quattro. Questo si sarebbe potuto evitare, secondo Diocleziano, se Roma non<br />

fosse stata più se<strong>de</strong> di governo, ma soltanto un simbolo di potere e se ogni imperatore<br />

avesse avuto il suo esercito, la sua amministrazione e la sua capitale. W. Ensslin, The<br />

Reforms of Diocletian, in Cambridge Ancient History, vol. XII, The imperial Crisis and<br />

Recovery, A.D. 193-324, ed. by S. A. Cook, Cambridge, 1939, 383-408. S. Williams,<br />

Diocletian and Roman Recovery, London, 1985.<br />

3 L’epiteto hostis rei publicae, usato dall’anonimo autore <strong>de</strong>l panegirico <strong>de</strong>l 313,<br />

risulta non solo il segno <strong>de</strong>ll’a<strong>de</strong>sione ad una convenzione letteraria, ma è riferimento alle<br />

<strong>de</strong>liberazioni <strong>de</strong>l convegno di Carnuntum. Massenzio si era fatto acclamare imperatore il 28<br />

ottobre 306, approfittando abilmente <strong>de</strong>l malcontento diffuso tra la popolazione di Roma in<br />

seguito alla <strong>de</strong>cisione di Galerio di applicare la capitatio nell’Urbe. Dopo essersi procurato<br />

l’appoggio <strong>de</strong>i pretoriani ed essersi accattivato il favore <strong>de</strong>l popolo con generosi donativi,<br />

Massenzio ottenne il favore anche <strong>de</strong>ll’aristocrazia senatoria che, temendo di essere colpita<br />

nei suoi interessi dai provvedimenti di Galerio, si schierò dalla sua parte. Molto probabilmente,<br />

poi, il senato ne ratificò la nomina secondo il diritto vigente prima <strong>de</strong>lla riforma<br />

di Diocleziano. Massenzio si propose come difensore <strong>de</strong>lla maestà di Roma e, per pubblicizzare<br />

il suo atteggiamento rispettoso e <strong>de</strong>ferente nei confronti <strong>de</strong>lle tradizioni <strong>de</strong>lla città<br />

eterna, <strong>de</strong>cise di far inci<strong>de</strong>re sulle monete – che sono per noi le principali fonti di informazione<br />

sulla sua propaganda – la legenda Conservator Urbis suae, come si ricava da<br />

alcuni folles provenienti da Ticinum, Aquileia e Roma (RIC 6, Ticinum, 293-296, nn. 84°,<br />

85, 91, 94-95, 100-110; Aquileia, 324-326, nn. 113-116, 118A, 119, 121a, 122-126; Roma,<br />

367-385, nn. 135, 143-144, 162-163, 166, 177-178, 187, 194a, 195, 198a, 199, 202a, 204-<br />

205, 208-213, 258-263, 278-280) e un pezzo in oro proveniente da Ostia (Ostia, 400, n. 2).<br />

Cfr. J. Maurice, Numismatique Constantinienne, Paris, 1908-1912. M. Cullhed, Conservator<br />

Urbis suae. Studies in the Politics and Propaganda of the Emperor Maxentius, Stockholm, 1994.<br />

4 I Panegirici IX/12 <strong>de</strong>l 313 e X/4 <strong>de</strong>l 321 furono pronunciati rispettivamente da<br />

un anonimo retore di Autun a Treviri alla presenza di Costantino e da Nazario di Bor<strong>de</strong>aux<br />

a Roma alla presenza <strong>de</strong>i due Cesari Crispo e Costantino.

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