Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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Nicola BIFFI
luogo vedere in questo secondo verbo piuttosto una glossa a margine penetrata
nel testo, come è stato autorevolmente proposto 4 .
Quanto alla lezione bovem, viene da un emendamento assai opportuno
− suggerito nel diciottesimo secolo da Johann Jakob Reiske 5 −, accolto quasi
all’unanimità da editori ed interpreti successivi, in luogo del tràdito Iovem 6 .
Effettivamente è questa che, al confronto, si rivela la vera e propria lectio
facilior (a cui, in 25,4, funge da contrappunto l’espressione tutta al ‘femminile’
Iunonem meam iratam habeam). Ad essa si torna, tuttavia, in una recente
edizione olandese della Cena 7 , dove a difesa dell’opzione son fatti intervenire
unicamente i rinvii a 44,5 (ut illis Iuppiter iratus esset) e a 58,2 (iam tibi
Iovis iratus sit; il diverso nominativo Iovis si salva in quanto forma tipica
dell’Umgangssprache 8 ).
È necessario, invece, confidare nella maggiore fondatezza dell’emendamento;
anche sulla scorta di considerazioni che rendono il dovuto merito al gioco di
richiami allusivi in cui spesso si esercita la sagace vena artistica di Petronio 9 .
Rilevato subito che qui, com’è ovvio, bovem … tollere è lontano
dalla maliziosa accezione che ha avuto, in un passo precedente, sulla bocca
di Quartilla 10 , osserviamo, dunque, il ritratto del nostro Cappadoce: alto,
4
Cfr. P. Burmann, Titi Petronii Arbitri Satyricôn quae supersunt ... Editio altera,
Tomus primus, Amstelaedami apud Iansonio – Waesbergios. MDCCXXXXIII, 416; F.
Buecheler, Petronii Satura, recensuit F. B. Adiectae sunt Varronis et Senecae saturae
similesque reliquiae, Berlin-Zürich, 1963 8 .
5
Ibidem.
6
Tra le eccezioni più significative, cfr. Marmorale cit., 128; C. Pellegrino, Petroni
Arbitri Satyricon. Introduzione, edizione critica e commento, Roma, 1975, 335.
7
Cfr. J. Öberg, Petronius Cena Trimalchionis. A New Critical Edition, Stockholm,
1999, 34.
8
Così già in 47,5, hoc solum vetare ne Iovis potest; cfr. Marmorale cit., 74.
9
Sull’arte allusiva di Petronio, che assai di frequente si risolve nel rovesciamento
parodistico e/o nella degradazione del modello, basti qui citare P. Fedeli, Il romanzo, in Lo
spazio letterario di Roma antica, Direttori: G. Cavallo, P. Fedeli, A. Giardina, vol. I, La
produzione del testo, Roma, 1989, 361-366.
10
Cfr. 25,4-5, ‘ita’ inquit Quartilla ‘minor est ista quam ego fui, cum primum
virum passa sum? Iunonem meam iratam habeam, si umquam me meminerim virginem
fuisse. nam et infans cum paribus inquinata sum, et subinde, procedentibus annis, maioribus
me pueris applicui, donec ad [hanc] aetatem perveni. hinc etiam puto proverbium natum
illud, [ut dicatur] posse taurum tollere, qui [cod. Bernens.; quae ceteri omnes] vitulum
sustulerit’; si tratta evidentemente di un proverbium in fornice natum, giacché sia vitulus
che taurus alluderebbero al membro virile. Al fondo vi sarebbe un criptico riferimento ad
un aneddoto ambientato in età arcaica e avente come protagonista il lottatore Milone di
Crotone (per cui cfr. A. Aragosti, P. Cosci, A. Cotrozzi, Petronio: l’episodio di Quartilla
(Satyricon 16-26.6), Bologna, 1988, 129; ma già Burmann cit., 118 s.); tuttavia cfr. la variante