Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

UNA BREVE DIVAGAZIONE A PROPOSITO DI PETRON. 63,5 45
coraggioso, sia pur con qualche limitazione 11 , e capace, più che di opporsi
all’ira di Zeus (che sarebbe, però, espressione alquanto irriverente, se non
blasfema), di reggere sulle spalle il peso di un toro inferocito (l’aggettivo
iratum non è affatto inadeguato, ma esprime con plastica efficacia il senso
dello sforzo impiegato nel cercare di tener fermo un animale, già di per sé
assai pesante, che inoltre si agita scompostamente).
I dati qualitativi risultano, è vero, piuttosto convenzionali, quando li
vincoliamo allo stereotipo (forse abusato) che si pretende ricorrente, negli autori
latini, a proposito dei gagliardi montanari Cappadoci, soprattutto se schiavi 12 ;
eppure essi si caricano di una diversa valenza, se li integriamo con gli altri
che denotano una certa attitudine al combattimento del nostro animoso
spadaccino. Infatti l’atto di brandire il gladio dopo essersi accuratamente
(curiose) fasciato la mano sinistra (con che cosa non è detto, ma lo si può
intuire), rinvia di necessità alla prassi militaresca e gladiatoria di avvolgersi
al braccio gli indumenti più lunghi, per ottenere una maggiore agilità del corpo
e proteggerlo meglio dai colpi durante i combattimenti ravvicinati 13 .
Sennonché il nomignolo baro, di cui il nostro personaggio è gratificato qualche
linea più sotto, non è in funzione solo del ritratto convenzionale 14 , ma sembra
scelto a bella posta per rievocare una forma di stupidità ‘proverbiale’; tipica,
del proverbio in Favorino (fr. 107 Marres.), ap. Stob. 28,6 (3,29,69), graàn tin£ fasi
mÒscon mikrÕn ¢ramšnhn kaˆ toàto kaq' ¹mšran poioàsan laqe‹n boàn fšrousan, e
C. Pellegrino, T. Petronio Arbitro „Satyricon”. Introduzione, testo critico, commento, vol.
I, I capitoli della retorica, Roma, 1986, 214.
11
Sull’intensificazione, in questo caso riduttiva, di valde audaculum, cfr. Rosalba
Dimundo, in P. Fedeli – R. D., Petronio Arbitro. I racconti del ‘Satyricon’, Roma, 1988, 64;
138; Carmen Arias Abellan, Los adjectivos en –ax en la obra de Petronio, in Petroniana.
Gedenkschrift für Hubert Petersmann, Herausgegeben von J. Herman, H. Rosén, Unter
Mitwirkung von H. und H. A. Gärtner, Heidelberg, 2003, 31; ma già Pellegrino, Petroni Arbitri
Satyricon cit., 335.
12
Cfr. Cic. post red. in sen. 14; Hor. epist. 1,6,39; Lucan. 3,244; 7,225; Pers. 6,77;
Mart. 6,77,4.
13
Cfr. 80,1, intorto circa bracchium pallio, composui ad proeliandum gradum;
Liv. 25,16,21, paludamento circa laevum bracchium intorto – nam ne scuta quidem secum
extulerant –, in hostes impetum fecit. Altri esempi, desunti anche dalla vita quotidiana, in
Burmann cit., 416.
14
Come in anth. Pal. 11,238 (Demodoco), KappadÒkai faàloi m n ¢e…, zènhj d
tucÒntej ⁄ faulÒteroi, kšrdouj d' e†neka faulÒtatoi. ⁄ Àn d' ¥ra dˆj kaˆ trˆj meg£lhj
dr£xwntai ¢p»nhj, ⁄ d¾ tÒte g…nontai faulepifaulÒtatoi. ⁄ m», l…tomai, basileà, m¾
tetr£kij, Ôfra m¾ aÙtÕj ⁄ kÒsmoj Ñlisq»sV kappadokizÒmenoj; cfr. Dimundo cit., 138,
per quanto l’epigrammista greco qui stigmatizzi (ma a torto), segnatamente l’inefficienza dei
soldati cappadoci.