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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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LA PROPAGANDA DELLA CONCORDIA AUGUSTORUM<br />

Fig. 4<br />

Si tratta pertanto di un tópoj che ricorre di frequente nella tradizione<br />

iconografica di questo e <strong>de</strong>l periodo successivo e, come nel caso <strong>de</strong>l<br />

panegirico di Mamertino, confluisce nella pubblicistica filoimperiale al fine<br />

di creare l’immagine di un rapporto che, lungi dall’essere di natura meramente<br />

politica e utilitaristica, è fondato sulla reciproca benevolenza <strong>de</strong>i<br />

regnanti e su una concordia che rimanda all’affiatamento esistente tra due<br />

coniugi: non a caso, a partire da Adriano e Sabina, vi sono numerose monete<br />

rappresentanti coppie imperiali con le mani congiunte 46 . Si può inoltre osservare<br />

come anche la reciproca ostentatio <strong>de</strong>gli exempla virtutis, mediante<br />

la quale Massimiano consegna a Diocleziano le spoglie <strong>de</strong>lle imprese<br />

46 L. Reekmans (La «<strong>de</strong>xtrarum iunctio» dans l’iconographie romaine et paléochrétienne<br />

cit., 31-37) fa un elenco particolareggiato di tali rappresentazioni iconografiche.<br />

Gli imperatori si servivano spesso, a scopo propagandistico, di diverse forme d’arte per<br />

poter ‘pubblicizzare’ e promuovere il proprio governo: basti pensare, per fare solo un<br />

esempio, a un gruppo statuario rinvenuto a Merten (Lorena), che rappresenta un cavaliere<br />

che atterra sotto le zampe <strong>de</strong>l suo cavallo una figura per metà uomo e per metà serpente,<br />

interpretata come una raffigurazione di Massimiano che atterra un Bagauda (cfr. D. Lassandro,<br />

Paneg. 10 (2), 4 ed un gruppo statuario <strong>de</strong>l Museo di Metz, in InvLuc, 9, 1987, 77-<br />

87). Di qualche anno più tardi i due gruppi di immagini in porfido raffiguranti i Tetrarchi<br />

abbracciati conservati a Roma (Vaticano) e a Venezia (S. Marco), rappresentanti Diocleziano,<br />

Massimiano, Galerio e Costanzo abbracciati, senza alcuna distinzione gerarchica, da<br />

mettere sicuramente in relazione con la concezione politica <strong>de</strong>lla Concordia Augustorum<br />

propagandata dalla letteratura filoimperiale. Cfr., s.v. Tetrarchi, F. Zevi, in Enciclopedia<br />

<strong>de</strong>ll’arte antica classica e orientale, VII, Roma, 1966, 780-783.<br />

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