Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza
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86<br />
Mario GIRARDI<br />
l’aquila (Sal 102, 5), quando distruggiamo l’uomo esteriore e ci rinnoviamo<br />
di giorno in giorno (2Cor 4, 16)” 38 . La dialettica esteriore/interiore, evangelica<br />
e paolina, enfatizza quella i<strong>de</strong>ntitaria, parzialità/totalità, in antichità /<br />
novità. La progressività <strong>de</strong>lla Rivelazione attinge in Cristo il perfezionamento<br />
<strong>de</strong>lla Legge e il suo superamento, il primato <strong>de</strong>ll’a<strong>de</strong>sione<br />
interiore totale sull’osservanza esteriore rituale. Fatti salienti <strong>de</strong>l nuovo<br />
patto, cui il cre<strong>de</strong>nte a<strong>de</strong>risce con tutto se stesso per divenire uomo nuovo,<br />
sono Incarnazione, rigenerazione (ajnagevnnhsiı) e rinnovamento (ajnanevwsiı)<br />
nel battesimo, „mistero” <strong>de</strong>lla resurrezione 39 .<br />
Che siano principalmente due le alleanze Basilio lo ricava dalla<br />
constatazione che „due sono i popoli eletti”, <strong>de</strong>stinatari rispettivamente <strong>de</strong>lla<br />
Legge <strong>de</strong>l Sinai e <strong>de</strong>lla nuova „salutare dottrina di Cristo” (cf. Gal 4, 21-31):<br />
così egli interpreta la duplicazione di Sal 32, 11 i pensieri <strong>de</strong>l Suo cuore di<br />
generazione in generazione, ma con il v. 12 beata la nazione (e[qnoı) che ha<br />
il Signore per suo Dio, il popolo che Egli scelse per sua eredità, rivendica<br />
al solo popolo cristiano l’„attesa eredità <strong>de</strong>i beni eterni”: „Nessuno proclama<br />
beato il popolo <strong>de</strong>i giu<strong>de</strong>i, ma il popolo scelto meritatamente fra tutti i<br />
popoli. Noi siamo la nazione (e[qnoı) che ha il Signore per suo Dio, noi il<br />
popolo che Egli scelse per sua eredità: nazione, perché raccolti fra molte<br />
nazioni (cf. Rm 9, 24), popolo, perché chiamati in luogo <strong>de</strong>l popolo respinto<br />
(cf. Sal 43, 10; 59, 12; 88, 39-40). E poiché molti sono i chiamati, pochi gli<br />
eletti (Mt 22, 14), proclama beato non il chiamato ma l’eletto” 40 . Basilio si<br />
inserisce nella tradizione di appropriazione <strong>de</strong>ll’alleanza e <strong>de</strong>lle promesse 41 .<br />
Da Paolo <strong>de</strong>riva che Israele sarà salvo alla fine (Rm 11, 25-26); la salvezza<br />
toccherà, però, „non a chiunque ma solo al resto secondo elezione per<br />
grazia” (Rm 11, 5; cf. 9, 27) 42 . Chiamata universale alla salvezza ed elezione<br />
non si ricoprono sinonimicamente: se „non è il nome (di cristiani) a<br />
salvarci bensì la scelta di amare davvero il nostro Creatore”, conseguentemen-<br />
38<br />
In Ps. 32, 2: PG 29, 328B. Cf. Eus. Dem. ev. 1, 4: GCS 23, 18-19.<br />
39<br />
In Ps. 32, 2: PG 29, 328C.<br />
40<br />
In Ps. 32, 7: PG 29, 341BC.<br />
41<br />
Cf. Eus. Dem. ev. 1, 1, 8: GCS 23, 4-5.<br />
42<br />
In Ps. 32, 7: PG 29, 341C; cf. Orig. ComRom 12: PG 14, 1195A-1198C; In Ps.<br />
118, 90-91: SC 189, 332-334. Sulla finale salvezza d’Israele Basilio è fra gli sparuti autori,<br />
prima e dopo Origene, a non ignorare <strong>de</strong>l tutto o relativizzare l’imbarazzante affermazione<br />
di Paolo: cf. F. Cocchini, La «lettera», il «velo» e «l’ombra»: presupposti scritturistici<br />
<strong>de</strong>lla polemica antigiudaica di Origene, in ea<strong>de</strong>m, Origene. Teologo esegeta..., 81-97 (già<br />
pubblicato in ASE, 14, 1997, 101-119), qui 83.