Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

92
Mario GIRARDI
progresso virtuoso e il perfetto traguardo della oijkeivwsiı Qeou` 61 . A commento
di Mt 22, 30 alla resurrezione ... si è come gli angeli Origene aveva
spiegato: „Con queste parole (Gesù) mostra chiaramente che coloro che
sono degni della resurrezione dai morti diventano come gli angeli del cielo,
non solo per il fatto di non sposarsi, ma anche per il fatto che i loro corpi di
miseria (Fil 3, 21) trasfigurati diventano tali e quali ai corpi degli angeli
eterei e luce scintillante” 62 . Se questo è l’eschaton, la mutevolezza (e il
moto) da marchio di provvisorietà caducità e morte si evolve in caratterizzazione
dell’uomo pio (paradigmi scritturistici David e Paolo), il quale „non
è mai senza mutamento” 63 . Beninteso ajlloivwsiı (e metabolhv la cui peculiarità
filosofica Basilio teneva presente) 64 significano „rinnovamento dell’uomo
interiore” teso alla trasformazione ultima dell’agape nella resurrezione,
all’unione con il suo prototipo e scaturigine prima, Dio il Diletto.
La probatio attinge a Paolo (1Cor 13, 11; 15, 42-44; Fil 3, 13-14), piega in
tal senso testimonia dell’AT (Sal 101, 27; 76, 11; Is 30, 26) 65 .
Una successiva riflessione di fatto restringe l’orizzonte dell’umanità
intera a quello circoscritto da una scelta di identità e appartenenza religiosa.
Precisato che la „fine giungerà a consumazione dei secoli (tevloı ... ejpi;
th/ ` sunteleiva/ tw`n aijwvnwn)”, è ribadito che la „profezia” riguarda „tutto il
genere umano”, ma la mutazione / alterità è nell’”abbandono dell’errore dei
61 Cf. M. Girardi, L’uomo immagine somigliante di Dio (Gen 1, 26-27) nell’esegesi
dei Cappadoci, in VetChr, 38, 2001, 293-314, part. 293-299.
62 Orig. comMt 17, 30: GCS 40, 671; cf. princ. 1, 8, 4: SC 252, 230: „per profectum
etiam in illum angelorum ordinem quosdam videmus assumi, illos videlicet, qui filii Dei
(cf. Rm 8, 14) facti fuerint vel filii resurrectionis (cf. Lc 20, 36)”; comIo 2, 140: „I libri
sacri affermano che nel nostro progresso spirituale saremo uguali agli angeli (Lc 20, 36)”.
144-145: SC 120, 300. 302; in 1Cor. fr. 49: ed. C. Jenkins, in JThS, 10, 1909, 33: „Dio ci
dà la grazia di passare dalla natura umana a quella angelica”; segue Lc 20, 36; homLev 9,
11: SC 287, 122-124; Greg. Nyss. de opif. hom. 17: PG 44, 188CD. 189B.
63 Cf. Greg. Nyss. de opif. hom. 13. 16: PG 44, 165A. 184C; B. Dumas, L’argile
modelée par le Christ. Croissance et résurrection du corps humain d’après saint Grégoire
de Nysse, in NRTh, 128, 2006, 579-593, spec. 583 ss.
64 Cf. Le Boulluec, De la croissance selon les Stoïciens..., 148-151.
65 Per alcuni echi della dottrina origeniana della resurrezione cf. Cels. 3, 41-42: SC
136, 94-100: „La qualità di natura mortale del corpo di Gesù per la provvidenza di Dio è
stata cambiata in una qualità eterea e divina ... se è possibile che la materia, soggetta a tutte
le qualità, cambi qualità, perché non è possibile che anche la carne di Gesù abbia cambiato
qualità?” (trad. A. Colonna, Torino, 1971); princ. 2, 10, 3; 11, 7; 3, 6, 4-5: SC 252, 380-
382. 410-412; 268, 244-246; in 1Cor. 84. 87: Jenkins, 47. 49; in Ps. 1, 5: PG 12, 1092A-
1097C (cf. Meth. res. 1, 20-24: GCS 27, 242-250; Epiph. pan. 64, 10. 12-16: GCS 31, 419-
420. 421-427.