Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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Giacomo DALLA PIETÀ
resto la citazione di Hammon nella poesia latina è spesso usata per delineare
un mondo lontano, esotico, ostile, qual era percepito quello egiziano dalla
cultura romana prima 15 e poi, per altre ragioni, da quella cristiana tardoantica
16 .
„De Spiritalis historiae gestis” des Alcimus Avitus, Berlin-New York 1999, 296; N. Hecquet
Noti, Avit de Vienne, Histoire Spirituelle, tome II cit., 232-33.
15 È pur vero che nel mondo ellenistico e romano Ammone era legato soprattutto
all’oracolo dell’oasi libica di Siwa, reso celebre dalla visita di Alessandro. Si può anche
parlare di una decadenza del suo culto ufficiale in ambiente egiziano durante l’età tolemaica
e romana, nel senso che il dio non è più strettamente legato alla regalità faraonica adottata
per convenienza politica dalla dinastia tolemaica prima e dagli imperatori romani poi.
Questi „faraoni” preferiranno riconnettersi nelle loro titolature regali egizie ad altre divinità
tradizionali, quali Ptah, Osiride, o Serapide, creazione tolemaica, ecc. (vedi J.-Cl. Grenier,
Traditions pharaoniques et réalités impériales: le nom de couronnement du Pharaon à
l’époque romaine, in Egitto e storia antica dall’ellenismo all’età araba, Bologna, 1989,
403-420); anche nella letteratura latina classica l’Egitto viene associato più frequentemente
a queste divinità. Ammone è relegato ad un più generico ambito egizio-libico e in questo
senso possono forse meglio spiegarsi pure gli epiteti tradizionali nella poesia latina (es.
Lucano, 10,38: Syrticus obstitit Hammon, ecc.).
16 Emblematica a tale proposito la iunctura: ultimus Hammon (Petronio, Bellum
civile 14 in Satyricon 119). Inutile ricordare lo spirito antiegizio di molti poeti e scrittori
latini da Orazio a Lucano a Giovenale; spirito che non si ritrova nella stessa misura nella
letteratura greca.