Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

RIFLESSIONI SUL MODERATOR PROVINCIAE
La prima attestazione letteraria del sintagma moderator provinciae è
probabilmente quella riportata da Ammiano Marcellino 8 , il quale descrive la
fuga di Papa, re degli Armeni, dalla città di Tarso, in Cilicia, dove costui era stato
fraudolentemente invitato dall’imperatore Valente, su apposito suggerimento
dell’astuto Terenzio 9 , smanioso di nominare, al suo posto, un altro re in Armenia.
In epoca tardoantica, poi, le fonti principali che riguardano la figura e
le funzioni del moderator provinciae sono reperibili quasi esclusivamente
nei due Codici, il Teodosiano e il Giustinianeo. Considerato l’ampio numero
di costituzioni da esaminare, sembra opportuno prendere le mosse da una
loro analisi sia diacronica sia per funzioni, per seguire, nella loro evoluzione,
le diverse prerogative che il moderator provinciae ebbe nel corso del tempo.
La prima attestazione da cui occorre partire per determinare le prerogative
di questo funzionario imperiale è CI. 5.17.3 del 290 10 , costituzione
in cui si tratta di una dote attribuita ad una giovane in vista del matrimonio,
e che si è stabilito debba essere restituita in caso di morte della donna. Se il
matrimonio viene annullato in tempi brevi a causa di un ripudio fittizio, il
praeses provinciae non dovrà avere dubbi sulla necessità che la dote debba
definisce moderator il consigliere di Teodorico Toluin in Variae 8.10.3: ...Arduum nimis
est meruisse principis secretum, ubi si quid cognoscitur prodi, vel ab alio formidatur. Has
procellas moderator sui sine offensione transmisit, carus summatibus, collegis semper
acceptus, ut iam tunc magnae felicitatis videretur esse praesagium gratiam meruisse
cunctorum.
8 Amm. 30.1.6: Cumque eum provinciae moderator, apparitoris qui portam tuebatur
indicio percitus, festinato studio repperisset in suburbanis, ut remaneret enixius obsecrabat,
et parum hoc impetrato, mortis aversus est metu. Trad. a cura di A. Selem,
Torino, 1994, 977: „Allorché il governatore della provincia, messo in allarme da una comunicazione
dell’impiegato di guardia alla porta, lo raggiunse in gran fretta nel suburbio, lo
scongiurò in tutti i modi di rimanere, ma, poiché non riuscì nel suo intento, ritornò per paura
di essere ucciso”.
9 Influente consigliere dell’imperatore Valente.
10 CI. 5.17.3 (290): Impp. Diocletianus et Maximianus AA. Tullio. Dubium non
est, omnia omnino, quae consilio recte geruntur, iure meritoque effectu et firmitate niti.
Quare si tu dotem pro muliere dedisti, et ex morte eius repetitionem stipulatus es, circumscribendi
autem tui causa ficto repudio matrimonium brevi tempore rescissum est, res
dotales, quas ante nuptias obtulisti, praeses provinciae recipere te non dubitabit. Certum
est enim daturum operam moderatorem provinciae, ut, quae contra fas gesta sunt, fructum
calliditatis obtinere non possint, cum nobis huiusmodi commenta displiceant. Imaginarios
enim nuntio (id est repudia) nullius esse momenti, sive nuptiis fingant se renuntiasse sive
sponsalibus, etiam veteribus iuris auctoribus placuit. D. II k. Sept. Tyberiade ipsis AA. conss.
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