18.02.2013 Views

Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

208<br />

Francesco SCODITTI<br />

da Orazio nell’Ars (v. 216 fidibus severis) e già ricordata dall’altro importante<br />

difensore <strong>de</strong>ll’antica produzione musicale romana, Cicerone: illa qui<strong>de</strong>m<br />

(vi<strong>de</strong>o) quae solebant quondam compleri severitate iucunda Livianis et<br />

Naevianis modis 26 .<br />

Cosa significa questo? Che esisteva invece una cosid<strong>de</strong>tta musica<br />

itala, la quale era autonoma dalla imperante produzione ellenica e trovava la<br />

sua origine nelle antiche forme italiche, nelle espressioni melodiche e nelle<br />

danze connesse alle saturae, ai canti fescennini ed alle fabulae atellanae, in<br />

pratica, a tutte quelle manifestazioni che fornirono linfa vitale al primo teatro<br />

latino? Oppure, con una tesi a mio parere più affidabile, Orazio, citando gli<br />

Itali modi, indicava una certa musica romana contemporanea, presente nella<br />

sua epoca, la quale sicuramente non poteva che essere d’origine e prassi<br />

ellenistica 27 , o meglio, si serviva, per esprimersi, <strong>de</strong>lle strutture teoriche e<br />

tecniche greche: se esisteva musica <strong>de</strong>stinata alla poesia lirica latina, essa<br />

non poteva che essere concepita per la lira o la cetra, in generale per gli<br />

strumenti a corda penetrati con successo a Roma proprio tramite il contatto<br />

con la civiltà ellenistica. Così il noto verso oraziano nec Polyhymnia /<br />

Lesboum refugit ten<strong>de</strong>re barbiton 28 fa esplicito riferimento al βάρβιτον, che<br />

se pur tradotto universalmente con „lira”, in ogni modo è uno strumento antico<br />

d’origine eolica, dotato di molte cor<strong>de</strong> 29 , dal suono grave 30 e caratterizzato<br />

da una particolare lunghezza e curvatura <strong>de</strong>lle braccia; un ulteriore richiamo<br />

allo stesso strumento greco è presente nell’o<strong>de</strong> a Venere marina (carm. 3,<br />

26, 4) nunc arma <strong>de</strong>functumque bello / barbiton hic paries habebit 31 .<br />

All’epoca di Orazio, poi, i principi teorici musicali (notazione, modi,<br />

generi, etc.), di cui abbiamo sovente testimonianza nella letteratura, non potevano<br />

che <strong>de</strong>rivare dalla trattatista greca, ed anche la prassi esecutiva era appannaggio<br />

<strong>de</strong>gli strumentisti ellenici. Il poeta n’è pienamente consapevole, quando cita,<br />

ad esempio, l’elemento fondamentale <strong>de</strong>lla musica greca, il tetracordo modo<br />

summa / voce modo hac, resonat quae chordis quattuor ima 32 .<br />

26<br />

Cic. leg. 2, 15, 38-39.<br />

27<br />

M. Von Albrecht, Orazio e la Musica in Orazio: umanità, politica, cultura. Atti<br />

<strong>de</strong>l Convegno di Gubbio, a cura di A. Setaioli, Perugia, 1995, 83.<br />

28<br />

Hor. carm. 1, 1, 34 „né la Musa <strong>de</strong>ll’Inno rifiuta di ten<strong>de</strong>re la lira di Lesbo”.<br />

29<br />

Theoc. 16, 45.<br />

30<br />

Ath. 4, 175e.<br />

31<br />

„oggi terminata questa guerra, appendo la lira e le armi alla parete”.<br />

32<br />

Hor. sat. 1, 3, 8, „ora nel registro più acuto, ora in quello che più basso vibra dal<br />

tetracordo” (trad. M. Ramous, Milano, 1988, 29).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!