Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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Daniele Vittorio PIACENTE
quella di controllo 2 e quella giudicante 3 . Funzioni di minore rilievo, poi,
sono attestate anche in campo religioso 4 e come esattore 5 delle imposte.
In alcune costituzioni il moderator provinciae è definito vir clarissimus:
l’appellativo, che compare solo in alcune fonti 6 , farebbe pensare che ci si
trovi di fronte ad una carica attribuita ad un funzionario di rango senatorio.
Il termine moderator, naturalmente senza la specificazione provinciae,
non si ritrova per la prima volta nella legislazione tarda, ma è di uso
abbastanza comune in altre fonti molto più antiche 7 .
2
Delle fonti riguardanti la funzione di controllo sono ravvisabili alcuni esempi:
uno nel III secolo in CI. 5.17.3 (290), uno nel IV in CI. 10.31.25 (12 sett. 364), e nove nel
V: CTh. 1.16.14 (= CI. 1.40.11; 25 nov. 408); CI. 11.63.3 (28 feb. 409); CTh. 10.22.6 (=
CI. 11.9.4; 18 mag. 412); 12.6.32pr. (= CI. 10.72.15; 27 feb. 429); CI. 11.43.5 (439-441);
Nov. Val. 23.6 (13 mar. 447); CI. 1.5.8.13 (1 ago. 455); 8.53.30 (3 mar. 459); CI. 1.3.31pr.
(23 dic. 472).
3
Le fonti che attestano la funzione giudicante del moderator provinciae sono tre
nel IV secolo: CTh. 1.16.8 (=CI. 3.3.5; 362); 12.1.164 (399); CI. 1.54.6.3 (399); sette nel V
secolo: CTh. 16.6.4.4 (405), 12.1.175 (412), 12.1.181pr. (416), CI. 10.10.32.1 (425), Nov.
Theod. 3.10 (31 gen. 438), CI. 3.23.2.2 (440), Nov. Val. 32.7 (31 gen. 451); tre nel VI
secolo: CI. 3.22.6 (528-529); 3.1.18 (531); 11.48.23.2 (531-534).
4
CTh. 16.10.13pr. (7 ago. 395); Sirm. 14 (= CTh. 16.2.31; 15 gen. 409).
5
CI. 1.37.1 (17 feb. 386) e in CTh. 1.10.8 (28 feb. 428).
6
CI. 12.29.3.3; 10.23.3.3 (25 lug. 468); 1.57.1 (1 sett. 469); 11.10.7.1 (467-472);
8.12.1.2 (485-486).
7
Primo fra tutti è da ricordare Cicerone, che cita il moderator rei publicae in Att.
8.11.1: Consumo igitur omne tempus considerans quanta vis sit illius viri, quem nostris
libris satis diligenter, ut tibi quidem videmur, expressimus. Tenesne igitur moderatorem
illum rei publicae quo referre velimus omnia? Nam sic quinto, ut opinor, in libro loquitur
Scipio: „Ut enim gubernatori cursus secundus, medico salus, imperatori victoria, sic huic
moderatori rei publicae beata civium vita proposita est, ut opibus firma, copiis locuples,
gloria ampla, virtute honesta sit. Huius enim operis maximi inter homines atque optimi
illum esse perfectorem vol”. Inoltre l’espressione ciceroniana di fam. 2.6.4: Dux nobis et
auctor opus est et eorum ventorum quos proposui moderator quidam et quasi gubernator
evidenzia chiaramente una sorta di gradatio tra moderator e gubernator, dove il primo
termine pare indicare una funzione più ridotta e meno incisiva di quella del gubernator.
Cicerone parla di moderator come di governatore e guida della res publica, mentre egli
stesso usa ancora questo termine in Nat. Deor. 2.90 dove esso assume anche una veste
religiosa: Inesse aliquem non solum habitatorem in hac caelesti ac divina domo, sed etiam
rectorem et moderatorem.
Molti secoli dopo, a cavallo tra il V e VI sec. Ennodio, ordinato diacono già all’età
di venti anni e successivamente insegnante di retorica, chiama Leone, influente consigliere
del re dei Visigoti Eurico, consiliorum principis et moderator et arbiter, mentre Cassiodoro