Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

QUALCHE ECO SILIANA IN AVITO DI VIENNE
Ad Avito non sembrano sfuggire alcuni passi ‘egizio-cartaginesi’ del poema
siliano 11 . Si veda sopra il v. 156. Il v. 534, dove paragona implicitamente il
Faraone ad Annibale, dimostra che Avito persegue autonomamente questo
accostamento.
Che un tale criterio di imitazione sia stato utilizzato da Avito, sembra
dimostrarlo chiaramente l’analisi dei vv. 694-97 (parafrasi e amplificazione
di Ex 14,28):
Quin et conspicuus princeps Memphitidis aulae
candentes ducens nigro rectore iugales
inspector cladis propriae gentisque superstes
ultimus 12 ingressis per currum naufragat undis
Il passo è costruito con elementi provenienti da Silio, Pun. 14,458-60 13 ,
che descrive la morte del cartaginese Imilcone durante una battaglia navale:
„accipe nostrum
Hammon, sanguinem”, ait, „spectator cladis iniquae”.
Atque acto in pectus gladio…
Imilcone durante il naufragio impreca contro Ammone, patrono della
nave di cui è comandante (vv. 438-39: Hammon numen erat Lybicae gentile
carinae / cornigeraque sedens spectabat caerula fronte). La sicura ripresa di
Silio da parte di Avito non può in questo caso considerarsi fortuita. Il passo
è ripreso sia per la somiglianza di situazione, sia per la presenza di un certo
colore locale 14 . Il Faraone è da Avito tacitamente associato ad Hammon. Del
11 Avito sembra destinare Silio a questa funzione di poeta „egittizzante”. Le ben più
numerose reminiscenze che adatta da Lucano raramente si riferiscono alla parte „egizia” del
poema, in particolare ai libri nono e decimo.
12 Il passo risente anche di Stazio, Theb. 9,278-79 (descrizione della morte di Ippomedonte):
iam vultu, iam crine latet, iam dextera nusquam / ultimus abreptas ensis descendit in undas.
13 Inspector cladis: il sostantivo inspector si ritrova, in ambito cristiano, nella
Vulgata (Prv 24,12): Qui inspector est cordis ipse intelligit et servatorem animae tuae nihil
fallit. Il termine si trova poi nella poesia cristiana. Cfr. Commodiano, Instr. 2,18,9: est Deus
inspector, penetrat qui singula corda. In Avito perde il significato attribuitogli dal testo
biblico in riferimento a Dio per assumere il significato classico (riscontrabile ad esempio in
Seneca, Ben. 1,9,3) di spectator nella riscrittura del passo di Silio da parte di Avito.
14 Questo particolare (e più in generale una tale tendenza imitativa) non sembra
essere mai stato preso in considerazione dagli studiosi di Avito che si sono occupati del
passo. Si veda A. Arweiler, Die Imitation antiker und spätantiker Literatur in der Dichtung
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