Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

RIFLESSIONI SUL MODERATOR PROVINCIAE
La religione cristiana, che a partire dal IV secolo si era andata rafforzando
sempre più, mostrava di sé un’immagine tutta basata sulla generosità
verso il prossimo. Gli imperatori cristiani, dunque, attuarono una regolamentazione
ufficiale della beneficenza, dandone in prima persona un buon
esempio attraverso l’istituzione di fondazioni alimentari, in ciò seguendo
l’insegnamento dei Padri della Chiesa 43 . La donazione, pertanto, è un atto di
liberalità i cui requisiti sono la forma scritta (supportata dalla presenza di
testimoni e dalla descrizione delle persone e delle cose), la traditio corporalis
e l’insinuatio (la cui pubblicità rende superflua quella prodotta dalla scrittura)
44 . E’, in definitiva, un negozio a formazione successiva: finché tutti i
tre requisiti non si adempiano, nessuno dei tre atti che sono da compiere ha
valore di per sé 45 .
Dall'escerto in esame, indirizzato al prefetto del pretorio Costantino 46
si evince che, mentre a Costantinopoli le conscriptae donationes dovevano
essere registrate apud magistratum census, nelle altre città il defensor
civitatis, il moderator provinciae, il rector provinciae e i magistrati sono
tenuti a registrare obbligatoriamente le donazioni la cui validità resta in ogni
caso inconcussa ac perpetua 47 .
L'ultima costituzione in ordine cronologico verte sul tema della tutela
dei bambini orfani e della curatela degli adolescenti: è quella del 23 dicem-
habeat liberam facultatem donationes rerum suarum ubicumque positarum sive apud
moderatorem cuiuslibet provinciae, sive apud magistratus, sive apud defensorem cuiuscumque
civitatis pro ut maluerit publicare: atque ut ipsa donatio sita est in voluntate
donantis, ita ei liceat donationem suam, apud quemcumque ex memoratis volerit intimare.
Et hae donationes, quae in diversis provinciis et civitatibus apud quemlibet ex praedictis
fuerint publicatae, obtineant inconcussam ac perpetuam firmitatem. D. V non. Mart.
Constantinopoli Patricio cons.
43 Cfr. Kunderewicz, La protection… cit., 47-92.
44 Cfr. J. L. Murga, Los negotios „pietatis causa” en las constituciones imperiales
postclasicas, in AHDE, 37, 1967, 245-338; cfr. anche J. M. Froeschi, Imperitia litterarum,
in ZSS, 117, 1987, 85-155.
45 Zenone e Labeone attuano una riforma secondo la quale, quando è richiesta l’insinuazione,
si rende superflua la presenza di testimoni; in alcuni casi, addirittura, la scrittura
può essere omessa. Cfr. P. Voci, Tradizione, donazione, vendita da Costantino a Giustiniano,
in Iura, 38, 1987, 72-148.
46 PLRE II, 312-313.
47 Tale obbligo fu istituito da Leone nel 459.
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