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Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza

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164<br />

Giovanni NIGRO<br />

cordano ugualmente il contenuto 23 . Da presbitero egli rampogna i suoi ascoltatori<br />

per la loro ignoranza in materia biblica, laddove si rivelano espertissimi<br />

quando si tratti di ripetere „canzoni diaboliche, brani da prostitute e<br />

lascivi” (òd¦j… diabolik¦j, kaˆ pornik¦ kaˆ katakeklasmšna mšlh):<br />

in quel caso, nota con sarcasmo, se fossero interrogati in materia se ne troverebbero<br />

molti che li conoscono accuratamente, e che li pronunciano con<br />

gran<strong>de</strong> diletto 24 . Altre volte è costretto a richiamare all’ordine i suoi fe<strong>de</strong>li<br />

distratti, incapaci di osservare il silenzio e concentrarsi sul canto. Con<br />

amarezza, interpretando Ps 8,2 („O Signore, nostro Dio, quanto è gran<strong>de</strong> il<br />

tuo nome su tutta la terra”) egli nota che, quando a teatro si cantano cori satanici<br />

(corîn −dÒntwn satanikîn) di mimi e ballerine guidati da un citaredo,<br />

si fa subito un profondo silenzio, per udir un brano satanico e dannoso<br />

(mšloj satanikÒj); mentre in chiesa, i cui cori annoverano uomini <strong>de</strong>voti,<br />

allorché a cantare è Dio, per bocca <strong>de</strong>l profeta, quegli stessi uomini non<br />

riescono a tacere e ascoltare con timore reverenziale 25 .<br />

In un’altra omelia, in cui il Crisostomo parla <strong>de</strong>l pericolo che gli<br />

spettacoli rappresentano per l’anima, egli, dopo aver citato Phil 4,4 („Rallegratevi<br />

nel Signore, sempre”) osserva che i cristiani, tornando dal cimitero, si<br />

purificano con abluzioni, mentre non ne avvertono il bisogno quando escono<br />

dal teatro, nonostante la contaminazione <strong>de</strong>rivante dal frequentare un luogo<br />

che è se<strong>de</strong> di „clamori satanici” (satanikaˆ krauga…) 26 . È dunque evi<strong>de</strong>nte<br />

23 Questo tema ricorre anche nelle prediche <strong>de</strong>l periodo costantinopolitano: In Acta<br />

Ap., Hom. 10,4 (PG 60, 90). Spesso il Crisostomo <strong>de</strong>plora che i genitori non si diano cura<br />

<strong>de</strong>ll’educazione <strong>de</strong>i figli, anzi tollerano che cantino „canzonette diaboliche” (diabolik¦<br />

mel…smata) mentre essi stessi disprezzano le Sacre Scritture: cfr. Exp. in Ps. 43,2 (PG 55,<br />

169). In un’omelia <strong>de</strong>l periodo costantinopolitano (In Epist. ad Col., Hom. 9,2, PG 62, 362)<br />

egli cita e commenta Col 3,16-17 („La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente;<br />

ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine<br />

salmi, inni e cantici spirituali”), e ne approfitta per discutere <strong>de</strong>l rapporto fra canti e<br />

giovani. Egli si rammarica coi fe<strong>de</strong>li che i ragazzi sappiano le „canzoni sataniche”<br />

(satanik¦j òd£j) <strong>de</strong>l teatro come se fossero cuochi, dispensieri o ballerini, mentre nessuno<br />

di loro conosce i salmi: non solo, ma si vergognano di appren<strong>de</strong>rli come se questo<br />

fatto possa essere motivo di beffe o di riso.<br />

24 In Matth. Hom. 2,5 (PG 57, 30). Poco più avanti esorta a riflettere sul guadagno<br />

che si può ricavare dalle Scritture, invitando il fe<strong>de</strong>le a consi<strong>de</strong>rare in che luogo e in che<br />

stato d’animo egli ascolti rispettivamente i Salmi e la „cantilena satanica” (satanik» òd»):<br />

In Matth. Hom. 2,6 (PG 57, 30-31), in cui cita I Cor 10,11 e I Cor 15,33, per conclu<strong>de</strong>re<br />

con Am 8,11.<br />

25 Exp. in Ps. 8,1 (PG 55, 106-7).<br />

26 In Matth. Hom. 37,6 (PG 57, 426). La sua condanna, da vescovo, si esten<strong>de</strong> anche<br />

ai canti conviviali. Alla mensa divina, allietata da inni e salmodie (Ûmnoi, yalmJd…ai), egli

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