Facultatea de Istorie - Universitatea Alexandru Ioan Cuza
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Giovanni NIGRO<br />
cordano ugualmente il contenuto 23 . Da presbitero egli rampogna i suoi ascoltatori<br />
per la loro ignoranza in materia biblica, laddove si rivelano espertissimi<br />
quando si tratti di ripetere „canzoni diaboliche, brani da prostitute e<br />
lascivi” (òd¦j… diabolik¦j, kaˆ pornik¦ kaˆ katakeklasmšna mšlh):<br />
in quel caso, nota con sarcasmo, se fossero interrogati in materia se ne troverebbero<br />
molti che li conoscono accuratamente, e che li pronunciano con<br />
gran<strong>de</strong> diletto 24 . Altre volte è costretto a richiamare all’ordine i suoi fe<strong>de</strong>li<br />
distratti, incapaci di osservare il silenzio e concentrarsi sul canto. Con<br />
amarezza, interpretando Ps 8,2 („O Signore, nostro Dio, quanto è gran<strong>de</strong> il<br />
tuo nome su tutta la terra”) egli nota che, quando a teatro si cantano cori satanici<br />
(corîn −dÒntwn satanikîn) di mimi e ballerine guidati da un citaredo,<br />
si fa subito un profondo silenzio, per udir un brano satanico e dannoso<br />
(mšloj satanikÒj); mentre in chiesa, i cui cori annoverano uomini <strong>de</strong>voti,<br />
allorché a cantare è Dio, per bocca <strong>de</strong>l profeta, quegli stessi uomini non<br />
riescono a tacere e ascoltare con timore reverenziale 25 .<br />
In un’altra omelia, in cui il Crisostomo parla <strong>de</strong>l pericolo che gli<br />
spettacoli rappresentano per l’anima, egli, dopo aver citato Phil 4,4 („Rallegratevi<br />
nel Signore, sempre”) osserva che i cristiani, tornando dal cimitero, si<br />
purificano con abluzioni, mentre non ne avvertono il bisogno quando escono<br />
dal teatro, nonostante la contaminazione <strong>de</strong>rivante dal frequentare un luogo<br />
che è se<strong>de</strong> di „clamori satanici” (satanikaˆ krauga…) 26 . È dunque evi<strong>de</strong>nte<br />
23 Questo tema ricorre anche nelle prediche <strong>de</strong>l periodo costantinopolitano: In Acta<br />
Ap., Hom. 10,4 (PG 60, 90). Spesso il Crisostomo <strong>de</strong>plora che i genitori non si diano cura<br />
<strong>de</strong>ll’educazione <strong>de</strong>i figli, anzi tollerano che cantino „canzonette diaboliche” (diabolik¦<br />
mel…smata) mentre essi stessi disprezzano le Sacre Scritture: cfr. Exp. in Ps. 43,2 (PG 55,<br />
169). In un’omelia <strong>de</strong>l periodo costantinopolitano (In Epist. ad Col., Hom. 9,2, PG 62, 362)<br />
egli cita e commenta Col 3,16-17 („La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente;<br />
ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine<br />
salmi, inni e cantici spirituali”), e ne approfitta per discutere <strong>de</strong>l rapporto fra canti e<br />
giovani. Egli si rammarica coi fe<strong>de</strong>li che i ragazzi sappiano le „canzoni sataniche”<br />
(satanik¦j òd£j) <strong>de</strong>l teatro come se fossero cuochi, dispensieri o ballerini, mentre nessuno<br />
di loro conosce i salmi: non solo, ma si vergognano di appren<strong>de</strong>rli come se questo<br />
fatto possa essere motivo di beffe o di riso.<br />
24 In Matth. Hom. 2,5 (PG 57, 30). Poco più avanti esorta a riflettere sul guadagno<br />
che si può ricavare dalle Scritture, invitando il fe<strong>de</strong>le a consi<strong>de</strong>rare in che luogo e in che<br />
stato d’animo egli ascolti rispettivamente i Salmi e la „cantilena satanica” (satanik» òd»):<br />
In Matth. Hom. 2,6 (PG 57, 30-31), in cui cita I Cor 10,11 e I Cor 15,33, per conclu<strong>de</strong>re<br />
con Am 8,11.<br />
25 Exp. in Ps. 8,1 (PG 55, 106-7).<br />
26 In Matth. Hom. 37,6 (PG 57, 426). La sua condanna, da vescovo, si esten<strong>de</strong> anche<br />
ai canti conviviali. Alla mensa divina, allietata da inni e salmodie (Ûmnoi, yalmJd…ai), egli