Il Museo capitolino - Warburg Institute

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gli artefici non avessero una grande idea della bel-
lezza di Venere, ma non la sapevano esprimere
allora in altra guisa. Questa rozzezza venne poi
quando 1' arte giunse al suo colmo , compensata
dalla bellissima Venere di Guido", opera di Pras-
sitele , la cui vaghezza era tale , che di essa tanto
pazzamente s' innamorò un giovane , che si pre-
cipitò per disperazione nel mare , come racconta
Luciano (i). Né fu solo questo sventurato a dare
in simili stravaganze , ma un altro che fu guarito
da Apollonio Tlaneo (2). In Corinto (3) era un
bassorilievo, dove era espressa una Venere, pari-
mente bellissima , in atto d' escire dell' onde del
mare , dalla spuma del quale si credeva che era
nata , e perciò appellata ' A(ppoèÌTri , dicendo Celio
Rodigino (4)- Nani genitura spvma est^ spvma
aUba est , etc. , ah eu Ipsa facilitate Aphrodl-
ten nominarunt. Questo stesso suo natale fu di-
pinto da Apelle (5) , e la pittura- riuscì tanto ec-
cellente , che i poeti fecero a gara in tesserle en-
comi. Notabile sopra gli allri fu il seguente epi-
gramma d' Antlpatro Sidonio (6) ;
'iàv àvaBvo^évav à-jtò fiarépog apri ^akaTtag
KvTcpiv^ ' A.'JceXTieiv p^ó^^ov opa ypa(pidoq^
(i) Lucian. , Degli Amori, torn. 1, pag. 416, ediz. in 4.
(2) Filostr.^ Vit. Apollon., lib. Q, cap. 3^ p. aòi; ediz-
dell' Olear.
(5) Pausai!., lib. 1, cap. i , p. ii5.
(4)
Cel. Rodig. , lib. 16, cap. i5.
(5) Plin. , Istor. Nat. , lib. 35 , cap. 80.
(6) Antolog. ^ lib. 4; cap. 12.
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