Il Museo capitolino - Warburg Institute

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Cresilas vnlneratwn deficientem fecit , in quo
possit intelligi ^ quantum restet animae. L'ec-
cellenza miral)ile di questa statua ha tirati a se i;U
ocelli di cliiunfjue l' ha rimirata ; anzi il cavaiier
Mafìei (i) ha creduto che sia quella stessa scol-
pita da Cresila. A questa infame canaglia , di cu*
Quintiliano (2)
disse : Inter dedita noocae man-
cipia c'^ntemptissimus tjro gladiator, e Tertul-
liano (5)
: Omnis gladiatoru:.i ignominia togata
pioducitur , è notahile come sieno state erette
delle statue. Ma gli antichi Romani erano sì mat-
tamente vaghi del comhattimento de' gladiatori, e
tanto di questo spettacolo si compiacevano, che
non si faceva mai in Roma tanto concorso di gente
d' ogni sorta , quanto a vedere comhattere i gla-
diatori , come afferma Cicerone (4) • Equidem
eocistimo , nullum tempus esse frequentioris
populi ^
quam. illud gladi ATomjyi neque concionis
ullius , neque vero ullorum comitiorum.
Un tal comhattimento si usava per dar piacere
non solo alle persone private , il che si faceva
nelle case dopo cena, o per dar piacere al pub-
blico, di che abbiamo per testimoni, oltre Apu-
lejo (5) e Marziale (6) , anche varie antiche
(i) Maff. , Race, stai ^ tav. 64 , e Moiif.^ Aniiq.^ t. 5,
p. 2^ t:iV. i55.
(•ì) Quint., Declamat. ix.
(5) Teitull.^ De pallio in fine.
(4) Cic.^ prò Sextio circa finem.
(5) Apuleio ^ Metani. ^ lib. 4-
^6) Mar/.ial. , lib. 5^ epigr. 16.