Il Museo capitolino - Warburg Institute

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Hoc ipsum deniquè Zoroastrem , 'veteris theolo-
gice auctorem eminentissimum , significasse ar-
bitrar , quum esse alatam animam comminiscere'
tur , ac confractis alis labi in corpus praeci-
pitem , rursumque laetius plumantem , ac denuo
factam volucrem superna repetere. E se si vuole
accordare che l'altra figura sia Amore, le ali non
sarauuo altro , secondo i Platonici , che la propen-
sione al vero e la propensione al buono ( i ): Ge-
Tìiiìias ALAS accipio geminwn instinctwn ine?iti
ingenitum , animavi ad superna elevantem , dice
il medesimo autore , le quali avendo 1' anima rotte
o spennate , non le rimette, uè le rinascono j_e non
al dolce caldo d' amore , ma dell' amore celeste
e scevro di queste basse e corporali cose ; e per-
ciò si vede 1' anima che questo Amore abbrac-
cia sirellaraente , e se lo stringe al seno , mostrando
quasi di volersi con lui immedesimare. Ovvero
questi che vien così amorosamente abbracciato nou
è altro che il pensiero delle cose divine , con cui
r anima, stando fissa in Dio, si viene a sollevare
da questa regione di miserie , di cecità e di ma-
lizia , il che si esprime col rhnetter delle penne
e dell' ali (2): Aut planius animce alas coììtem-
plativam intelligimus virtutem , atque item mo-
ralem , quas veritatis , divinarumque rerum con-
templatione j ac intuitu recuperet ^ quemadmoduni
terre?iorum appetitione atque caligine amiserat.
(i) Gel. Rodig., Amiq. lect. , lib. x6 , cap. 18.
(•2) Lo stesso ivi, cap. i i).
Museo Capitolino^ Yol. III. 9
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