Il Museo capitolino - Warburg Institute

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oca non sia traforato , tuttavia non fa caso , per-
chè si "vede essere stato rlstaurato modcruamente.
GJi amichi sommamente superstiziosi riferivano
quasi lutto alla loro vana religione, e ogni cosa
dedicavano a qualche deità; laonde può essere
che questo marmo ancora fosse a una di esse de-
dicato , sapendosi da Petronio (i), che T oca era
cousagiata a Priapo , dicendo per hocca di una
vecchia ; Scelerate , iniquit , etiam loqiierls ? ne"
scis ^ quain magnum Jlagitium admiseris. Occl-
disti Priapi delicias , anserem omnibus matro-
nis acceptissimum ; nel che allude all' esser l'oche
consacrate anche a Giunone , come si apprende e
da Livio e da Plutarco (2) , ed è pur comune-
mente nolo, esser questo animale grato a Iside e
Osiride , e posare allato ad Arpocrate ne' suoi si-
mulacri , il che dimostra 1' eruditissimo Cupero (5}.
E che le oche stessero in molli templi , si ricava
da Arlemidoro (4) nel libro de' sogni. Questo bel
marmo fu trovato l'anno 174^ nel fare lo stiado-
Jiie che da s. Croce va al Lateiano.
Nota.
Winckelmann nella Storia dell' Arte loda moltis-
isimo questo gruppo, scambiando però l'oca in un
(1) Pelron. Aibitr. ^ cap. i5n.
('i) Livio, lib. 5, e Fiutar. , in Camill.
(5) Cuper. Harpocr. , pag. 54.
(4) Artemid. , lib. 4 ; cap. 85,