Il Museo capitolino - Warburg Institute

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cigno ; ed in una nota l' abate Fea non è lontano
dal crederlo una copia di un consimile fitto in
bronzo dal famoso Boeto , e che fu dalla Grecia
trasportato iu Roma da Nerone, siccome si può
raccogliere da quello che dice Plinio nel lib. 34»
cap. 8, sez. ig della sua Storia.
E. Q. Visconti nel pubblicare un sirail gruppo
in marmo che trovasi al Museo di Parigi conferma
r opinione deli' abate Fea , e contraddice quella
di Bottari, che sia, cioè, questo fanciullo il simbolo
o il genio dell' inverno , e crede più verosimile
che r uso antico di dare delle ocbe per diverti-
mento ai fanciulli , abbia fatto nascere nell' artista
r idea di questa graziosa composizione , la quale
può d' altronde adattarsi in un modo naturalissimo
ed in^eiinoso siccome ornamento di una fontana.
Soggiunge poscia in una nota , che le tre ripeti-
zioni del medesimo gruppo trovale insieme al Pago
Lemonio provano che questo fanciullo non era
uno dei Genii delle stagioni , giacché in questo
caso i due altri avrebbero avuto degli attributi
differenti. Di più ; tali Genii sono alati nella più
parte dei monumenti che li rappresentano, e '1 putto
di questo gruppo è senz' ali. Sulla frequenza poi
di ritrovare negli scavi di antichità pezzi raddop-
piati, come avvenne anche di questo gruppo, ecco
come la pensa il succitato E. Q. \isconti; « Pare
« che gli antichi Romaui amassero l'euritmia,©,
« come diciamo, la simmetria sino a questo segno
« di replicare ne' sili corrispondenti il simulacro