Il Museo capitolino - Warburg Institute

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Ma più antico assai è appresso i Greci il co-
stume Doii solo delle doune , ma auco dei'li uo-
rtiini che piaogevano i morti , veggendosi introdotti
da Omero intorno al cadavere d' Ettore nell' ul-
timo libro dell' Iliade.
Per causa di questo piangere non per dolore
ma per guadagno , Varrone ( i ) le chiama fictarum
lacrimarum simulatrice s. Questo pianto sfor-
zato si faceva al suono delle tibie , o sia àenYi
zufoli , come avverte il Rcinesio (2) e il Gruie-
ro (5) ; e si raccoglie apertamente , oltre molti al-
tri antichi , da Ovidio (4) che dice :
Tibia funeribus convenit ista meis.
E altrove (5) ;
Cantabat mcestis tibia funeribus.
Lo stesso si può apprendere da Luciano (6). Re-
citavano queste donne eziandio le lodi della per-
sona defunta , come si è accennato di sopra. Sen-
tasi Nonio Marcello che lo conferma con la sua
autorità : Prceficce dicebantur apud Teteres ,
quce adhiberi solent funeri mercede conductcej,
ut et ferent y et fortia facta laudare.nt. Furono
(i) Varr.^ De L. L. , lib. 6.
(2) lieines. ^ Var. Lez. , lib. i , cap. aa.
(5) Guther. ; De jure man., lib. i ^ cap. 23.
(4) Ovid. , Tiist. , lib. 5 ; éleg. i , v. 4^.
(j) Lo stesso , Fast. , lib. 6; Vt GGo.
{6} Luciun. ; Del pianto.
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