Il Museo capitolino - Warburg Institute

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conopeo , mostra clie non era una cortina o un
velo j e benché nel testo greco , a cui mancan-
doci r ebraico bisogna ricorrere , si legga ecri tì2Q
otTiivriQ àvtov èv tCmomiQ^ tuttavia leggendosi poi
che questo arnese era intarsiato di smeraldi e di
pietre preziose , si vede chiaro che non si può
intendere , se non d' uno di questi letticciuoli. E
dopo dicendosi che Giuditta avendo tagliata la
testa al medesimo Oloferne (i): Ahstuiit conopeum
ejiis A coLUMNis , et evoU'it corpus ejus truncum ,
apparisce manifestamente che questa donna invitta
staccò dalle colonne del letto una cortina. Il qual
doppio significato di queste voce mi stupisco che
non sia stato subodorato dal P. Calmet nella sua
eruditissima esposizione della S. Scrittura.
Quantun([ue questa femmina sia corredata d'una
lunga iscrizione , pur non si sa altro , se non che
ella aveva nome Felicita , e che Claudio Agatino
medico fece scolpire questa figura e questo epi-
gramma in onorifica memoria di lei per la sua
grande onestà , per cui la paragona a Penelope.
L' iscrizione è copiata fedelmente come sta per ap-
punto nel marmo , ma non è però che non sia
difettata, e mancante nel sesto e settimo verso. Io
la riscriverò qui, come crederei che andasse letta
per facilitarne l' intelligenza :
IiEfivi^v HriVsAÓ'Jti^v ò -TTakai^LO^. s^s ^è xai vvv
(i) Giudit. ; cap. i3^ V. io.
,
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