Il Museo capitolino - Warburg Institute

253
Musa. Senza vige tiare una congettura che è pro-
babile , crederei che piuttosto qui si figurasse qual-
che donna Augusta. JNon è nuovo il vedere le
imperatrici espresse sotto l' aspetto e con gli orna-
menti di Dee. Mi ritrae però dal pensar così , e
dall' ammettere o l'una o l'altra conghiettura , il
vedersi adornata di mitra una delle nove Muse
che erano nella galleria della Regina di Svezia (i),
le quali essendo tutte di un'istessa maniera, non
è probabile che sieno state fatte per figurare o
questa o quella Augusta in particolare. Lunghi ca-
pelli che le scendono negligentemente sulle spalle
le conciliano una mirabil vaghezza. Una modesta
tunica le cala fino a' piedi , che sono calzati di
socco. Un manto le posa sulla spalla sinistra, e vieu
pure col sinistro bnccio da lei raccolto. Nella de-
stra mano ha la tibia, e nella sinistra una maschera
delicatissima. Quando alcuna delle Muse si scorge
con la maschera , la clava e un pedo pastorale ,
come in due gemme del Borioni (2),
illustrate ele-
gantemente dal sig. abate Ridolfino Venuti, allora
s I si crede comunemente dagli antiquari che vi si
} I rappresenti la Musa (iella tragedia , essendo pro-
li I
pria la clava degl' crei, e fra questi particolarmente
di Ercole e di Tesea Un intaglio di questa no-
stra medesima Musa si può vedere nella R^accolla
di Statue del Maffei (>) , che pure la chiama Talia
e le assegna la cura delle cose comiche.
(i) Mnff. , Stat. , tav. 1 1 n ^ 1 iq.
(u) Borioni, Raccolt. , lav. 5G , 5^.
1,5) Malf. ^ Siat.^ tav. i-io.
,