Il Museo capitolino - Warburg Institute

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E in un altro luogo fa menzione d' Euticrale sta-
tuario ,
che eccclleutenienle fece la statua di Tespi
cacciatore. Che poi tra le varie sorte di cacce
che erano in uso presso gli antichi , ci fosse anche
quella delle lepri , ne ahbiamo molti testimoni. K
per arrecarne uno o due , riferirò i versi di Pro-
perzio (i) non meno elegante , che erudito poeta:
Incipiam captare feras , et reddere pina
Cornila , et audaces ipse monere canes
Nec tarnen ut imstos ausirn tentare leones ,
Aut celer agrestes cominus ire sues.
Hcrc igìtur inihì sìt LEPORES audacia molles
Excipere , aut strlcto figere aveni calamo.
E Ovidio (2) pure cantò :
dumosaque saxa vagatur
Per Jiiga per si/i^'as y
Nuda genu ^ vestem ritu succinta Dianae ^
Hortaturque canes , tutceque ammalia prcedce ,
Aut pronos LEPORES , aut celsum. in cornua cervinn.
Quindi a similitudine della caccia vera si faceva
anche nel circo la caccia finta di questo animale ,
di che Marziale (3) più volte fece menzione. Intu-
ire ancora gli anticlii avevano i serbatoi di que-
ste bestiole , che con nome gieco chiamavano
^^ayoj^o'Àeia , dove si spassavano cacciando : Ei' ò
rovQ ^ayóvQ àypeovoi: Dove i cacciatori prendono
le lepri , come dice Snida (4). Può essere , che
questa lepre, di che col braccio alzato pare che
(i) Prop. , libr. 2, el. i5.
(a).Ovid. , Metam. ^ lib. io, v. 529.
(5) Marz. , lib. i^ ej^jigr. i5 ed epig. Si.
(4) Snida in V. \ayQ^o7.sìoV.
Museo Capitolino i Yol. III. 22
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