Il Museo capitolino - Warburg Institute

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gnitudinis coalescit. Plinio (i) poi afferma, che
magnitudine eoccedit pleriimque duodeviginti
cubila , che quasi torna Io slesso. Benché questo
marmo probahilmente sia stalo scolpito in Roma
tuttavia r artefice il può aver ricavalo dal vero
essendo stato quest' animale portato qua fino dal
tempo di Marco Scauro, come si ha da Plinio (2).
Ha il dorso squamoso quasi a guisa delle testug-
gini , laonde fu appellalo v^pó^epaop ^ripiov , come
crede il Salmasio (3). E senza lingua , perchè Io
Slesso Solino , dice ; linguam non habet. Ma
il medesimo Plinio scrive (4) , che : Unum
,
hoc
animai terrestre linguce usu caret; il che è di-
ver.'-o dal dire che non ha lingua. Diodoro Si-
culo (5), per altro, e Apuleio sono del parere di
Solino come si conferma dal nostro marmo. Il
primo scrive ; Maxpó^iov fiév èenv ói; yeaz av-
Opo-xov , yXÓTTav ^è òvx s^sl : È di lunga vita ,
rispetto agli uomini, e non ha lingua; e il se-
condo (6) : Ore
ampio , sed elingue. Ma per ve-
rità Gio. Jonstonio (7) affoima che ha la lingua ,
ma tanto poco staccata dalle fauci , che non si di-
stingue : e il Cardano (8) dice d' averla osservata
quasi congiunta alla parte superiore del palato.
(i) Plin. , lib. 8 , cap. 2").
{1) Lo stesso j ivi , cap. aG.
(5) Salmas. , Exercit. Plin. ^ tom. i ^ pag. 60-
(4; P'in. , lib. 8, cap. i5.
(5) Diodor. Sicul., lib. i , pag. 5i.
(6) Apnl. , Apolog. , pag. 41 1-
(7) Gio. Jonst. _, De Quadrup. ^ cap. 8.
(•^) Cardan. , De Rerum. Variet. ^ lib. 7, cap. 57.