Il Museo capitolino - Warburg Institute

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se illìraccio destro non fosse una moderna restau-
razione. Questa Deità , benché egizia , si vede es-
sere stata scolpita da un Greco, e forse in Roma,
come mostra l' a})l)igliamento e )' abito , il quale è
vagamente e bizzarramente accomodatole addosso.
Consiste questo in una modestissima tunica , ac-
collala molto da capo , e lunga da piedi , de' quali
lascia scoperte le punte. E stretta poi fino a' polsi
delle mani , e disopra ha l'altra vesta detta palla,
e questa le ricopre la testa e le spalle , lasciando
fuori le braccia ; disotto le quali scappando sul
petto , quivi riman fermata con un nodo che stiinge
insieme le quattro esUemità della medesima, che
sembra fatta come un lenzuolo aperto, onde Ter-
tulliano (i) appella Deae Isìdis Unteatam una
persona vestita all' uso di questa Dea j e così an-
nodata viene a coprire con molla grazia tutta la
persona fico a mezza gamba. La parte superiore
di essa à adornata d' una frangia , come una Ve-
nere eh' esce dal bagno , che si vede impressa nel
tomo primo della Galleria Giustiniana (2), della quale
ho fatto parola sopra. Insomma si rassomiglia molto
a quella veste , con cui ella apparve in sogno ad
Apulejo (5) , che cosi ce la descrive : Palla ni"
gerrima , etc. , (juce circumcirca remeans , et sub
deoctrum latus ad hunierum IcEvum recurrens ,
umhonis vice , dejecta parte lacinice , multiplici
(i) TerttiU. ^ De testlra. anim. ^ cap. 'ì.
(2) Gali. Giusi. ^ tomo i , n. 80.
(5/ Apul. , lib. XI ; in priuc.