Il Museo capitolino - Warburg Institute

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d' opinione che le gambe incrocicchiate di questa
statua , fossero fatte dall' artista espressamente per
indicare la giovinezza giocosa di quel nume. « A-
« pollo e Bacco , egli cosi si esprime , sono i soli
« che in tal modo rappresentati veggansi in alcune
« statue, per indicare in quello la giovinezza gio-
« cosa , e la mollezza in questo. » E poco prima
avea già detto che « non si troverà mai una di-
« vinità di forma umana e d' età posata che tenga
« le gambe una sull'altra incrocicchiata; e scon-
« venevoi cosa reputavasi ad un oratore , anzi a
« chicchessia presso i Pittagorici 1' accavallare la
« coscia destra sulla sinistra, sedendo
« non v' € , eh' io sappia , alcuna fra le Dee rap-
u presentata in tale attitudine , che a loro infatti
« più che agli Dei sconverrebbe. » Conchiude
quindi coi dire che fosse ciò fatto allorché vo-
leansi rappresentare persone afflitte. Ma 1' ab. Fea
in una nota posta a questo medesimo articolo del
Winckelmanu ha fatto eruditamente osservare, che
quantunque presso alcuni degli antichi sia stimato
un atteggiamento sconcio il tenere , sedendo , un
ginoccio suir altro accavallato , pure non vi atten-
devano gli artisti piucchè tanto secondo le varie
occasioni, e che non mancano perciò figure an-
che di divinità così rappresentate. Cita in propo-
sito vari esempi , fra' quali il Giove della Tav. 4^
nell' Admiranda Antiq. Rom del Bartoli , la fi-
gura di Vecchio della Tav. 27 del tomo lY di
questo Museo , ec. Così pure in un' altra nota
io stesso ab. Fea dice che non crede che gli artisti
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