Il Museo capitolino - Warburg Institute

4i5
d' una fascia Islaca diede alla luce il P. Melchiorre
della Briga , anche egli relif,àoso della sempre ri-
spettabile Compagnia di Gesù , in una carta vo-
lante dedicata al sig. cardinal Tolomei. Altresì il
qui addietro nonjinato P. Marlin tentò di svelare
molti di questi geroglifici con più brevità , ma con
più fondamento e con assai probabili riscontri. Veg-
gasi anche Plutarco (i), che dicifera molti di que-
sti misteriosi caratteri , chiamati forse da Ero-
doto (2) lettere sacre , e differenti dalle popo-
lari. Tulle r altre figure del nostro Museo ap-
partenenti alla religione egizia non hanno alcuno
di questi geroglifici.
L'Iside di marmo nericcio lustro simile moltis-
simo al bardiglio, riportata alla tavola LXXXI, a
differenza dell'altre ha lunghi capelli e inanellati,
come credevano che ella avesse i suoi adoratori,
sicché nelle pompe di essa alcune donne con vari
gesti facevan le viste di pettinarla al riferire di
Apuleio (5); Quce pectines eburneos ferentes
gestii brachioruni ^ flexuque digilorinn^ ornatum
atque oppexum crinium regaliiim fingerent. Il
che s. Agostino (4) dice , che si faceva anche a
Giunone e a Minerva. Ha eziandio un vestito più
ampio consistente in una tunica discinta , quale
appunto ce la descrive lo stesso Apuleio (5) con
(i) Fiutare.^ D' fc)ide e Osirid.^ p. 355.
(•2) Erodot., lib. lj n. 07.
(3} Apul. Metani.^ lib. xr.
(4) S. Agost., De C. B., lib. G, cap. io.
f5) Apul.^ Metam., lib. xi , in priuc. ^ p. ùQo , edi/.
ad usum Delph.