Il Museo capitolino - Warburg Institute

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da caccia con la punta rivolta a terra, ed ha a
lato un pino, dai quale pende un bastone ri-
torto , come qnello de' pastori , di cui Festo scrive
: Pedum est baculum incuri'um , quo pa~
Stores utuntur ad comprehendendas opcs , aiit
caprcis a pedibus. Tuttavia che non sia impro-
prio de' cacciatori , il mostra il suo nome presso
i Greci, da cui viene appellato "^ayo^óTiov ^ come
si trova presso a Teocrito ( i ) , che vale bastone
da gettare contro le lepri, e con esso fermarle.
Quindi Callimaco (2) cantò di Diana : Apre^i»
v^réo^ev -v^ ròta , 'À^ayo^oTi.iai ts ^éXovTai : Dia-
na ^ ec , celebriamo , che ha a cuore la caccia
delle lepri; che un traduttore trasportò in latino
Dianam , etc. , celebremus , cui tela et pedum
curce sunt , ma con molta improprietà , come av-
verti Bonaventura Vulcanio e Ezzcchielle Spane-
mio. Si legge in Plinio il Vecc]»io, che Aristide
Tebano scolpì de' cacciatori nella stessa guisa di
questo nostro con la preda , la quale opera uoii
so come scappasse alla diligenza del per altio ac-
curatissimo Giunio, che tralasciò di annoverarla
nel suo Catalogo di simili artefici.
Per altro non era fuori del consueto l' erigere
statue a' cacciatori, scrivendo il medesimo Plinio (5).-
j4lhletas autem , et armatos , et venatores , sacri'
ficantesque Battom, Euchir ^ Glaucides, etc. (4).
(i) Teociii.^ Idil. 5 , V. 49 ; 6 ^^- 7; V. i-'-g.
(2) Callim. , Inno in Diana, v. 2.
(5) Plin. ;, Islor. nat. , lib. 54, cap. io.
(4) Lo stesso , lib. 54 , cap. &.