Il Museo capitolino - Warburg Institute

5o6
le qualità del corpo, che quelle delV animo ^ ec,
E può essere che nella nudità del corpo Var-
te/ice avesse intenzione di dinotare , piuttosto
che 'l portamento eroico , con apparente titolo
d onore la sua sfrenata lascivia. Io non istarò
a entrare neli' intenzione dello scultore ,[
il quale
per altro si sarebbe guardato di far cosa che po-
tesse esser presa anche di lontano per un ansali rica
sferzata del pur troppo reo costume di L. Vero,
e che egli procurava di nascondere agli occhi del-
l' imperatore M. Aurelio suo suocero, ma confesso
di non capire quale potesse essere il genio di
Lucio , che lo scultore voleva adulare , o quali
qualità del corpo o dell'animo si venissero a mo-
strare con quella nudità. Poiché oj^nuno sapeva
che gli artefici, toltine alcuni pochi lineamenti del
volto , tanto che si vedesse la somiglianza , tutto
il rimanente facevano secondo la più perfetta idea
d' un corpo umano , che la loro perizia o mag-
giore o minore sapesse esprimere. INè la nudità
delle statue faceva quella specie che fa di pie-
sente , poiché oltre T innumerabile quanti là di sta-
tue nude che pareggiava quella degli abitatori
i quotidiani bagni , e quasi comuni in una città
che aveva una popolazione di paiccchi milioni
aveva assuefatti gli occhi in guisa , che a' marmi
e a' bronzi non si faceva veruna sorla d' attenzio-
ne , onde mal poteva prendersi per contrassegno
di lascivia 5 tanto più che si veggono rappresen-
tali così molti ancora che non erano tacciali di
questo vizio. Adunque questa nudila non pare
,