Il Museo capitolino - Warburg Institute

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esser ripe iute. Abbiamo notata qui addietro questa
cosa , pailaudo dell' Ercole di Glicone. La statua
a mano destra del nostro gruppo ci presenta una
s figliuola di Niobe in alto d' inginoccliiarsi. Ha il
\ capo cinto dallo sirollo , e le si legge nel volto
I
• con
I
I
r orrore e lo spavento. Par che raccolga un panno ,
cui forse lenta coprire il fratello , che ha il
ginocchio sinistro piegalo a terra , e stendendo l'al-
tro piede si appoggia con la sinistra ad un masso
e guarda in allo , forse per vedere donde si par-
tivano le saette che avevano uccisi i suoi fratelli.
Peravventura questi è queli' Ilioneo , di cui disse
Ovidio (i):
Uldmus lUoneus non profectura precando
Brachia sustulerat: Dióijue^ conununiter omnes
Dixerat j ignarus non omnes esse rogandos :
Farcite; motus erat^ (jLium jam revocabile tetum
JSon fait , Arcitenens , etc.
E molto in acconcio mi torna il servirmi de' versi
delle Metamorfosi, dove si descrive elegantemente
questo avvenimento, perchè illustrano assai le varie
positure di queste eccellentissime statue , giacché ,
a ben considerare molti tratti di quel poeta , e
compararli con questi marmi , pare che o lo scul-
tore avesse letto Ovidio, o che Ovidio avesse os-
I servate questo^ sculture. Una chiara riprova di ciò
isi avrà da chi consideri la statua della INiobe che
è in Yilla Medici, e vedrà non esser diversa da
(i) Ovid.^ Metamoif. , liL. G_, v. 'iQi
.
,