Il Museo capitolino - Warburg Institute

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grata e gioconda , un' alira aspra ed amara. E quindi
è che Orfeo (i) dà ad Amore l'epiteto di jAvxc-
cTf^fn\ dolce-amaro. E Platone nel Filebo insegna
che quando 1' uomo od ogni altro animale va iu
amore , s' attrista insieme e si rallegra : Tot àpit,
àv^poTTOc xaX -T ùJkliàj ^òa ?iv^eirai ts (Lfxa ìtai
n^aìpcL. E Marsilio Ficino ne rende la ragione di-
cendo : Qaippe.,quuin Amor mors voluntaria sit
ut mors est 'voLuntarla dulcis ; le quali parole
non avendo senso , credo che vadano lette così :
Quippe quwnAmor mors voluntaria sit; ut mors
est amara, ut voluntaria, dulcis. Finalmente in
ima gemma illustrata dallo Spon (2)
,
ella siede in
terra, un Amorino la lega ad un tronco, ed un al-
tro la batte con una sferza. Una donna con una
conocchia sedente sopra un masso la guarda e non
le dà aiuto. Il Montfocone confessa di non sapere (3)
chi sia questa donna ^ ma forse è una Parca, po-
stavi per denotare la vita muana , nel tempo delia
quale 1' anima è dalle sue passioni sì maltrattata.
Si vede poi l'infelice che , quasi disperata (4), da
sé stessa si brucia con una face. Ma siccome qual-
che volta r anima suol superare l'amore popolare,
vile e plebeo (3), così iu una gemma del Museo
Fiorentino si osserva la medesima che lo lega ad
(i) Mars. Ficiii. , in Conviv. , oraz. •« , cap. 8.
(•2) Spon., Mise, sez. t , ait. 5 , p. 7.
(5) Moutf. , toni. I , tav. loi.
(4) Mus. Fior., tom. i ^ tav. 82.
.(5>) Lo stesso , ivi.