Il Museo capitolino - Warburg Institute

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dicendo Platone (i), Tóv fjia/uOjXQrdTOV , à^aXó^
rarop dvaA'at^ eivai. veÓTaro; fjbh Oìi kari naì acra-
AÙTaro;. apÒQ Bk rovroig iypòg rò dòoc^ che per
maggior enfasi aggiunge esser tenero come 1' ac-
qua. Le quali tutte proprietà , quantunque a prima
A ista sembrino inesprimibili in un marmo , pure in
questi due gruppi spiccano a maraviglia j cotanta
è stata la perfezione nella loro arte di quesd due
scultori , a' quali non cederebbe chi scolpi un gruppo
simile che si conserva presso il signor conte Fede,
amante e possessore , e di più intelligente di si-
mili rarità, se l'età o la barbarie, distruggitrice
delle opere, quantunque eccellend, non avesse ad
amendue le figure troncate le teste , le quali poi
sono slate rifatte da Mousù le Gros , invero bravo
scultore, ma che si è appreso nel restaurarle a
\\n altra idea. Quesd eccellenti pregi di beltà, at-
tribuiti ad .Vmore , gli sono poi da Socrate (2) tolti
nel fine dello stesso Convito , e da Temistio (5).
La tavola XXIII del nostro Museo ci mostra, se-
condo me, un altro tratto della favolosa storia di
Psiche , inventata dal platonico e spiritoso scrittore
Apuleio. Dopo aver Venere provata l' infelice Psi-
che in tante maniere e con tanti diversi travagli
la mandò a Proserpina nell' inferno per aver da
essa un vaso ripieno di quegli unguenti, co' quali
solca dar nuovo risalto alla sua bellezza. Andò Psiche,
(i) Piai., nel Convit-; p. i.i8g.
{ì.) Lo stesso^ ivi, p. 1194'
(5) Temisi.^ Oraz. i3.
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