Il Museo capitolino - Warburg Institute

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quest' impresa , e e' informa die la slatua era dì
ferro. Ma siccome Plinio (i) insegna che il ba-
salle è similissimo al ferro , cosi avrei credulo
die veramente di basaUe fosse siala questa statua,
se il medesimo autore (2) non ci dicesse in un
altro luogo con più distinzione, che anche Alco-
iie formò un Ercole di ferro , per denotare la
forte pazienza di quel Dio ne' suoi limghi e pe-
nosi travagli. Slrabone (5) narra che Lisippo
scolpì tutte le Fatiche d' Ercole , le quali furono
collocale nell' Acarnania al porto d' Alizia , sacro a
questa deità, che vi aveva un famoso tempio ; ma
che poi un imperatore romano trasferì queste o-
pcre ad adornare la capitale del mondo. Anche
il famoso Prassilcle (4) si fece gloria di scolpire
queste Imprese per la città di Tebe , e l'eseguì
tutte fuoii che quella degli Uccelli Slinfalidi e la
Purgazione della stalla Elea , onde l'mipresa del-
l'Idra dovè essere scolpita. Non si può da ine
con le parole esprimere la bellezza della nostra
slama. Da lungo tempo adornava il cortile de 'SS.
Verospi quando Clemente Xll, d'immortal memo-
ria , ne fece acquisto per accrescere il pregio al
Museo Capitolino. Essendo stata ritrovala senza
gambe, vi furono circa cento anni fa supplite dal
celebre scultore Alessandro Algardi, il quale le
(1) Plin. Istor. Nat., lih.. 5G , cap . ;'.
{:>.) Lo stesso, ivi, lib. 54, cap. i/j.
(5) Strabon. , lib. 1
, p. ^oj.
(f\) Pausan. ;, lib. 9,
cap. 1 1
, p. -33.