Il Museo capitolino - Warburg Institute

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cellenli, si dilettassero di scolpire in marmo vari
auimali , è tanto noto , che sarebbe cosa deiide-
vole , e un yoìev ostentare una vana e puerile
erudizione, l'annoverarne gli esempi. Ne son pieni
i libri di Pausania e di Plinio, e di altri simili
autori antichi , e tra' moderni basti accennare il
solo dillgentissirao Francesco Giunio nel Catalogo
di tali antichi artefici. Solamente non voglio pas-
sare sotto silenzio quel bellissimo leone , che Li-
sippo, celeberrimo scultore, fece in Lampsaco , per-
chè abbiamo da Strabone (f), che fu trasportato
a Roma da M. Agrippa; non perchè io voglia as-
serire essere il nostro rpiello slesso , ma perchè
potrebbe essere senza veruna difficoltà.
Fermandomi poi a considerare le sculture di
questo solo animale , trovo essere queste state po-
ste in uso fino da antichissimi tempi. Degli Ebrei
che abborrivano per altro simili opere , non ac-
cennerò altro se non che leoni di rilievo" erano
nel trono e nel tempio di Salomone (2).
Ma degli Egizi , di cui finora abbiamo molto
ragionato, sappiamo che costumavano simlgllanti
sculture, dicendo Plutarco (5) e AEiìINTA TL^óai
ocal yaff^aTb ÀeoPTsloig rà róv IspSv ^vpio^ara,
^off^ovffiv : Generano i leoni , e con le loro te-
ste ornano le porte de' temp]; e ciò perchè nella
stagione che il sole entra in leone , era solito il
(0 Strab. ^ lib. i3^ p. 5go.
{'.i) Reg. , rap. 7 e cap. io. E Paralip. i ^ 20 , 17.
(5) Piut., D'Iside e Osir.