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130<br />

DANIELA MURGIA<br />

en elle la présence du terme exclu comme un élément de la synthèse qu’elle<br />

forme. Ce dont elle se prive, stevrhsi~, n’est pas absolument hors d’elle.<br />

Voilà pourquoi le sacrifice qu’elle peut faire des phénomènes, par la<br />

mortification, n’est qu’apparent» ( 36 ).<br />

Alla luce del percorso f<strong>in</strong>ora svolto, ci sembra <strong>di</strong> poter r<strong>in</strong>venire<br />

<strong>in</strong> L’Action le basi fondamentali della blondeliana «science du concret»<br />

nel loro primo articolarsi <strong>in</strong> riferimento alla critica della vita e<br />

alla scienza della pratica le quali, come abbiamo messo <strong>in</strong> evidenza,<br />

ne costituiscono l’<strong>in</strong>iziale caratterizzazione. In questa <strong>di</strong>rezione, oltre<br />

che la <strong>di</strong>alettica vitale <strong>di</strong> pensiero-azione e il tentativo <strong>di</strong> rispondere<br />

al quesito esistenziale sul dest<strong>in</strong>o dell’uomo, svolgono un importante<br />

ruolo il def<strong>in</strong>irsi metodologico <strong>di</strong> una scienza della pratica<br />

<strong>in</strong> relazione all’<strong>in</strong>terazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti-pratici e meto<strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>retti-speculativi.<br />

Si attesta, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, la necessità per una scienza della pratica<br />

<strong>di</strong> approntare e utilizzare un nuovo strumento logico.<br />

3. La «scienza» tra conoscenza e «pratique de l’action-pensée». – Nel<br />

prendere <strong>in</strong> considerazione gli sviluppi più significativi della riflessione<br />

blondeliana compresi tra anni 1893 e 1928 e relativi ai fonda-<br />

( 36 ) Ibid., p. 473 [583]. In riferimento alla rivisitazione da parte <strong>di</strong> Blondel del<br />

pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione <strong>in</strong> rapporto alla costituzione <strong>di</strong> una logica del concreto,<br />

r<strong>in</strong>vio <strong>in</strong> particolare alle articolazioni emerse, successivamente a L’Action, all’<strong>in</strong>terno<br />

<strong>di</strong> Le Pr<strong>in</strong>cipe élémentaire d’une logique de la vie morale. Rispetto all’<strong>in</strong>compatibilità<br />

e alla contrad<strong>di</strong>ttorietà, che per loro stessa costituzione non ammettono<br />

la possibilità <strong>di</strong> una qualche conciliazione e si fondano sulla négation o sull’affirmation,<br />

Blondel pre<strong>di</strong>lige la contestualità e la conciliazione che si fondano sulla<br />

prospettiva della possession e della privation e scrive a questo proposito: «La nozione<br />

della stevrhsi~, come già sottol<strong>in</strong>eava Aristotele, implicava la privazione <strong>di</strong> alcunché<br />

<strong>di</strong> dovuto o naturale, e il cui possesso era acquisito o potrebbe o dovrebbe<br />

esserlo. Ora, dal momento che un’esigenza è ra<strong>di</strong>cata nella natura <strong>di</strong> un agente, sia<br />

che egli la sod<strong>di</strong>sfi, sia che egli la resp<strong>in</strong>ga o la misconosca, sempre essa ha un seguito,<br />

sempre essa svolge delle conseguenze correlative agli impieghi contrari dell’attività,<br />

sempre serve da punto fisso <strong>di</strong> paragone e dell’assoluto term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio,<br />

quando si tratta <strong>di</strong> apprezzare la soluzione del problema posto dalla vita secondo<br />

una legge immanente alla vita stessa. Mentre l’ajpovϕasi~ sopprime il concetto<br />

negato senza che gliene resti traccia, la stevrhsi~ lascia nella potenza che poteva<br />

realizzarla le stigmate dell’atto che recide. E la e{xi~ che segue non è identica<br />

alla e{xi~ che precede la stevrhsi~. I rapporti delle idee si troncano con un si ed un<br />

no; è detto tutto: è come una geometria piana dove due l<strong>in</strong>ee si tagliano <strong>in</strong> un sol<br />

punto. Le reali relazioni sono organiche all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito, sempre <strong>in</strong>fallibilmente riflesse<br />

e <strong>in</strong>tegrate». M. BLONDEL, Pr<strong>in</strong>cipe élémentaire d’une logique de la vie morale, cit.,<br />

p. 26. Cfr., <strong>in</strong>oltre, F. SALVO, La logica della vita morale <strong>in</strong> Maurice Blondel, Ed.<br />

Palumbo, Palermo 1942, pp. 117-149, 172-181, 207-212.

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