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J. Lotman e I. Silone: Lo spazio e l’eroe <strong>in</strong> V<strong>in</strong>o e Pane e La volpe e le camelie<br />

za’ del piccolo mondo dei cafoni organizzato <strong>in</strong> antitesi a quello nazionale<br />

sotto il regime fascista. Inoltre, il romanzo è corale, ha come<br />

suo fuoco narrativo un eroe collettivo, la popolazione <strong>di</strong> Fontamara,<br />

che conquista l’orgogliosa consapevolezza <strong>di</strong> sé attraverso un percorso<br />

<strong>di</strong> sofferenza e <strong>di</strong> sopraffazione. V<strong>in</strong>o e pane adotta il modulo più<br />

tra<strong>di</strong>zionale dell’eroe solitario <strong>in</strong> lotta con il resto del mondo e l’<strong>in</strong>tellettuale<br />

Pietro Sp<strong>in</strong>a è, sicuramente, più vic<strong>in</strong>o all’A. <strong>di</strong> quanto<br />

non lo sia Berardo Viola, il cafone protagonista della riscossa fontamarese.<br />

Frammenti biografici <strong>di</strong> Silone, <strong>in</strong>fatti, emigrano nel protagonista<br />

<strong>di</strong> V<strong>in</strong>o e pane: l’esilio, l’<strong>in</strong>comprensione ideologica, la malattia,<br />

l’estraneità al proprio ambiente d’orig<strong>in</strong>e segnalata nel testo<br />

dal modo con cui Pietro lo percepisce quando lo attraversa <strong>di</strong> notte<br />

<strong>in</strong> carrozza:<br />

375<br />

Le ruote della carrozzella affondavano nella strada ghiaiata e giravano a fatica.<br />

Quando, ecco, d’improvviso, a una svolta, a pochi passi, le prime case<br />

<strong>di</strong> Orta, ecco il lampione elettrico sulla bottega nera del facocchio ( 24 ), all’entrata<br />

del paese. Don Paolo chiuse gli occhi. Non voleva vedere. Il primo<br />

ad accorgersi dell’arrivo della carrozzella fu il mast<strong>in</strong>o del facocchio. Il mast<strong>in</strong>o<br />

abbaiò due o tre volte, come d’uso; poi si mise <strong>in</strong> ascolto <strong>di</strong>etro la<br />

porta, r<strong>in</strong>ghiò tra sé, <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>certo e <strong>in</strong>terrogativo. La carrozzella passò<br />

davanti alla bottega e ne sfiorò la porta. Allora il mast<strong>in</strong>o emise un lungo<br />

altissimo ululato. Gli rispose allarmata la cagna che guardava l’orto <strong>di</strong>etro<br />

la chiesa. Don Paolo manteneva gli occhi chiusi; ma dal rumore delle ruote<br />

egli poté riconoscere quando la carrozza fu sull’acciottolato della piazzetta<br />

<strong>di</strong> Orta. La cagna si mise ad abbaiare come un’isterica, svegliò i figli che<br />

dormivano nel canile, assieme ai cuccioli, saltò contro il cancello dell’orto.<br />

A uno a uno gli altri cani del borgo furono messi <strong>in</strong> allarme. Si svegliarono<br />

anche quelli che erano dalla parte del mul<strong>in</strong>o, i cani dei depositi del genio<br />

civile, i cani delle stalle dei carrettieri. “Che <strong>di</strong>avolo succede?” gridò il cocchiere,<br />

“dove siamo capitati?” Erano dai trenta ai quaranta cani ( 25 ) che<br />

guaivano, r<strong>in</strong>ghiavano, abbaiavano, ululavano da tutti i vicoli e cortili. La<br />

carrozzella si allontanò dalle ultime case <strong>di</strong> Orta e i cani abbaiavano ancora,<br />

poi, a uno a uno, tacquero. Quando don Paolo riaprì gli occhi, la carrozzella<br />

era ferma a una fontana con un ampio abbeveratoio per le bestie.<br />

Sulla fontana c’era una placca <strong>di</strong> bronzo che <strong>di</strong>ceva: ‘Costruita a spese della<br />

( 24 ) Artigiano che fabbrica cocchi, carrozze, carri; anche: vettur<strong>in</strong>o.<br />

( 25 ) J-E. CIRLOT, Dizionario dei simboli, (Milano, SIAD e<strong>di</strong>zioni 1985), p. 126:<br />

“Il cane è l’accompagnatore del defunto nel suo “viaggio notturno attraverso il<br />

mare”: Pietro, ‘morto’ nella memoria degli abitanti poiché da molto tempo ha abbandonato<br />

volontariamente Orta, entra nel suo paese come “un morto <strong>in</strong> transito<br />

nel paesaggio della sua vita precedente”; dunque, la reazione dei cani marca, oltre<br />

che quelle del protagonista rispetto al suo spazio orig<strong>in</strong>ario, anche le peculiarità <strong>di</strong><br />

un luogo culturalmente e ideologicamente <strong>in</strong>attivo dal quale egli è stato costretto<br />

a scappare.

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