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378<br />

MARIA GIOVANNA TURUDDA<br />

mi riconducono a me stesso, quale ero qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci anni fa. In questa bellissima<br />

Crist<strong>in</strong>a ritrovo molti tratti della mia adolescenza, quasi, <strong>di</strong>rei, un ritratto<br />

<strong>di</strong> me stesso, certo un ritratto abbellito e idealizzato, una versione<br />

femm<strong>in</strong>ile, ma <strong>in</strong> sostanza, uno specchio <strong>di</strong> quello che allora anch’io sentivo<br />

e pensavo: la stessa <strong>in</strong>fatuazione <strong>di</strong> assoluto, lo stesso ripu<strong>di</strong>o dei compromessi<br />

e delle f<strong>in</strong>zioni della vita ord<strong>in</strong>aria, anche la stessa <strong>di</strong>sponibilità al<br />

sacrificio…” (130)<br />

Al senso <strong>di</strong> colpa per l’<strong>in</strong>ganno s’aggiunge il dubbio d’avere, <strong>in</strong><br />

nome del Partito, tra<strong>di</strong>to i valori etici che lo fanno sentire spiritualmente<br />

vic<strong>in</strong>o alla giovane donna:<br />

“È possibile partecipare alla vita politica, mettersi al servizio <strong>di</strong> un partito e<br />

rimanere s<strong>in</strong>cero? La verità non è <strong>di</strong>ventata, per me, una verità <strong>di</strong> partito?<br />

La giustizia, una giustizia <strong>di</strong> partito? L’<strong>in</strong>teresse dell’organizzazione non ha<br />

f<strong>in</strong>ito col soverchiare anche me, tutti i valori morali, <strong>di</strong>sprezzati come pregiu<strong>di</strong>zi<br />

piccolo-borghesi, e non è <strong>di</strong>ventato esso il valore supremo? Sarei<br />

dunque sfuggito all’opportunismo <strong>di</strong> una Chiesa <strong>in</strong> decadenza per cadere<br />

nel machiavellismo <strong>di</strong> una setta? Se queste sono <strong>in</strong>cr<strong>in</strong>ature pericolose e riflessioni<br />

da ban<strong>di</strong>re dalla coscienza rivoluzionaria, come affrontare <strong>in</strong> buona<br />

fede i rischi della lotta cospirativa”? (132)<br />

Il viaggio a Roma libera Pietro dall’<strong>in</strong>azione e dalle costrizioni del<br />

travestimento. Nella capitale egli mette giù la maschera, gioca scoperto<br />

come Pietro Sp<strong>in</strong>a, cessa dalla f<strong>in</strong>zione non più necessaria: egli<br />

affronta i compagni dopo essersi tolto i panni <strong>di</strong> don Paolo Spada. Il<br />

gioco è f<strong>in</strong>ito, come, forse, lascia <strong>in</strong>tendere la descrizione della piazza<br />

che Pietro attraversa:<br />

La grande piazza assolata, tra la basilica <strong>di</strong> San Giovanni e la Scala Santa<br />

era <strong>in</strong>gombra <strong>di</strong> baracconi <strong>di</strong> luna-park <strong>in</strong> demolizione. I baracconi erano<br />

stati già spogliati delle loro attrazioni notturne; i carpentieri abbattevano le<br />

travi dell’ossatura, mentre venivano affastellati sugli autocarri le tende i<br />

cartoni i lampadari i cavallucci <strong>di</strong> legno le spade <strong>di</strong> latta. Per terra giacevano<br />

i trofei <strong>di</strong> pipe <strong>di</strong> gesso, il battello fantasma <strong>di</strong>p<strong>in</strong>to sul mare <strong>in</strong> burrasca,<br />

la pelliccia della tigre del Bengala. (226)<br />

È vero che egli cont<strong>in</strong>ua ad usare accorgimenti ed espe<strong>di</strong>enti tattici<br />

per muoversi con una certa sicurezza nel cuore del regime e per <strong>in</strong>contrarsi<br />

<strong>in</strong> segreto con i compagni, ma lo fa come Pietro Sp<strong>in</strong>a, come<br />

‘piccolo’ sovversivo che vuole <strong>in</strong>augurare la catena <strong>di</strong> NO capace <strong>di</strong><br />

contrastare e <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> crisi l’atten<strong>di</strong>bilità della propaganda fascista:<br />

“Basta che uno <strong>di</strong>ca NO e l’<strong>in</strong>canto è spezzato… In ogni <strong>di</strong>ttatura… un<br />

solo uomo, anche un piccolo uomo qualsiasi, il quale cont<strong>in</strong>ui a pensare<br />

con la propria testa, mette <strong>in</strong> pericolo l’ord<strong>in</strong>e pubblico. Tonnellate <strong>di</strong> car-

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