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402<br />

MONICA CASSARINO<br />

so Almo, Giarratana e Chiaramonte Gulfi, i quali, arrampicati sulle<br />

coll<strong>in</strong>e degli Iblei, suggeriscono naturalmente l’immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> un pittoresco<br />

presepe rupestre. Dopo il terribile terremoto che, nel 1693,<br />

<strong>di</strong>strusse questa zona, la maggior parte delle città e dei paesi colpiti<br />

rifiorì all’<strong>in</strong>segna del barocco, <strong>in</strong> un tripu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fastosi palazzi, magnifiche<br />

chiese e scenografiche scal<strong>in</strong>ate. Così, la prov<strong>in</strong>cia ragusana<br />

<strong>in</strong> particolare può esser considerata una prov<strong>in</strong>cia autre anche per la<br />

tipica espressione del barocco, che si <strong>di</strong>fferenzia da quello del resto<br />

della Sicilia, sorto un secolo prima. Scicli, Ragusa e Mo<strong>di</strong>ca sono<br />

perfettamente rappresentative da questo punto <strong>di</strong> vista. Non a caso<br />

Mo<strong>di</strong>ca, l’ex capitale della contea, è stata scelta da Bufal<strong>in</strong>o come<br />

suggestiva ambientazione del romanzo Argo il cieco ovvero i sogni della<br />

memoria. La cittad<strong>in</strong>a, un groviglio <strong>di</strong> case arrampicate ai lati <strong>di</strong><br />

una profonda vallata solcata da un lungo Corso che la <strong>di</strong>vide <strong>in</strong> Alta<br />

e Bassa suggerendo l’icastica immag<strong>in</strong>e bufal<strong>in</strong>iana <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca come<br />

paese «<strong>in</strong> figura <strong>di</strong> melagrana spaccata» ( 23 ), con le sue strade e viuzze<br />

che si attorcigliano <strong>in</strong> ar<strong>di</strong>ti ghirigori e le numerose ripide scale,<br />

prelu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>in</strong>aspettate apparizioni quali antichi palazzi nobiliari o<br />

preziose chiese barocche, ben si presta ad ospitare i tormentati turbamenti<br />

amorosi del giovane Gesualdo, io narrante del romanzo dai<br />

molti risvolti autobiografici e dalle molteplici implicazioni esistenziali.<br />

Bufal<strong>in</strong>o ebbe modo <strong>di</strong> conoscere ed apprezzare i paesi iblei f<strong>in</strong><br />

da piccolo, quando, alzandosi ancor prima dell’alba, accompagnava<br />

il padre fabbro ferraio che su <strong>di</strong> un carro si <strong>di</strong>rigeva alla volta <strong>di</strong> quei<br />

paesi per vendervi nelle fiere domenicali un vasto repertorio <strong>di</strong> attrezzi<br />

agricoli da lui stesso forgiati. Quei viaggi notturni sui carri,<br />

emozionante esperienza avventurosa e <strong>in</strong> certo qual modo formativa,<br />

furono un utile appren<strong>di</strong>stato per il piccolo Bufal<strong>in</strong>o:<br />

Fu bello, dopo il tragitto attraverso le paure e le <strong>in</strong>temperie notturne,<br />

asciugarsi al sole della domenica nella piazza <strong>di</strong> Bìscari, gremita <strong>di</strong> gente <strong>in</strong><br />

vacanza. Era il giorno del patrono […]. Ottenni <strong>di</strong> perdermi fra la folla, lasciando<br />

mio padre ai suoi patteggi e mercati. […] quella domenica e le altre<br />

che seguirono e nelle quali lo accompagnai, me ne andai solo a zonzo,<br />

da improvvisato turista, battendo passo a passo ogni quartiere dei paesi della<br />

contea. Fu un gusto che mi durò. Non m’attrassero più le vetr<strong>in</strong>e dei<br />

giocattoli né i banconi <strong>di</strong> giuggiulene, ma cercavo viuzze sol<strong>in</strong>ghe e pietre,<br />

soprattutto, pietre alleate <strong>in</strong>sieme a far casa, cattedrale, palazzo. Fu <strong>in</strong> questo<br />

modo che conobbi nel cuore le città gloriose <strong>di</strong> qui […]. Così, da una<br />

( 23 ) G. BUFALINO, Argo il cieco ovvero i sogni della memoria, <strong>in</strong> Opere …, cit.,<br />

p. 238.

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