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L’eticizzazione dell’ecologia e l’ecologizzazione dell’etica ...<br />

L’ecologia, però, mette <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione questo modo <strong>di</strong> concepire gli<br />

oggetti della natura, mettendo <strong>in</strong> luce l’<strong>in</strong>adeguatezza <strong>di</strong> questa concezione<br />

( 34 ). Le acquisizioni della scienza ecologica, <strong>in</strong>fatti, mostrano<br />

che l’essere <strong>di</strong> un oggetto naturale si può determ<strong>in</strong>are unicamente sulla<br />

base delle relazioni <strong>di</strong> quest’oggetto con tutti gli altri oggetti naturali.<br />

Ciò significa che una specie è quella che è perché si è collocata <strong>in</strong><br />

uno specifico strato della piramide biotica ( 35 ). In altri term<strong>in</strong>i, l’ecologia<br />

suggerisce che il primato ontologico delle sostanze <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali rispetto<br />

alle relazioni, implicito nella scienza occidentale, deve essere capovolto<br />

( 36 ). Questo capovolgimento è necessario perché, secondo le<br />

istanze ecologiche, sono proprio le relazioni tra gli oggetti a determ<strong>in</strong>are<br />

ciò che l’oggetto è. A presc<strong>in</strong>dere da questo assunto, allora, non è possibile<br />

sapere ciò che un oggetto è senza sapere cosa fa ( 37 ).<br />

Ma allora, <strong>in</strong> natura non dovrebbe esistere nessuna sostanza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.<br />

Quest’ultima, <strong>in</strong>fatti, determ<strong>in</strong>a da se stessa il proprio essere ( 38 )<br />

e così facendo si “stacca”, per così <strong>di</strong>re, dal resto della natura. Questa<br />

“separazione” è dovuta proprio all’autodeterm<strong>in</strong>azione che del<br />

proprio essere fa la sostanza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale: determ<strong>in</strong>ando da se stessa il<br />

proprio essere, la sostanza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>di</strong>venta una realtà separata dal<br />

resto della natura. Se, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e eco-filosofica,<br />

ciò che è la natura <strong>in</strong> quanto tale ( 39 ), a rigor <strong>di</strong> term<strong>in</strong>i le sostanze<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduali non sono oggetti <strong>di</strong> questo mondo, e <strong>in</strong> quanto tali<br />

sono escluse da questo tipo <strong>di</strong> <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ( 40 ).<br />

Se l’essere <strong>di</strong> un oggetto naturale è determ<strong>in</strong>ato dall’essere <strong>di</strong> tutti<br />

gli altri oggetti del mondo, è evidente che l’essere <strong>di</strong> tutti gli oggetti<br />

189<br />

( 34 ) Cfr. J. BAIRD CALLICOTT, In Defense of the Land Ethic., cit., p. 108.<br />

( 35 ) La “comunità biotica” è il para<strong>di</strong>gma adoperato dall’ecologia per descrivere<br />

l’ecosistema; quest’ultimo può essere concepito come una piramide costituita<br />

da vari strati: il primo strato è costituito dal suolo, il secondo dalle piante, il terzo<br />

dagli <strong>in</strong>setti, uccelli e ro<strong>di</strong>tori, e così via f<strong>in</strong>o a quello più alto costituito dai gran<strong>di</strong><br />

carnivori. Cfr. A. LEOPOLD, op. cit., pp. 214-215.<br />

( 36 ) Cfr. T. TANNER, Aldo Leopold. The Man and His Legacy., cit., p. 100.<br />

( 37 ) Cfr. S. BARTOLOMMEI, op. cit., p. 60.<br />

( 38 ) Nella misura <strong>in</strong> cui, secondo la concezione classica, è considerata come un<br />

oggetto naturale.<br />

( 39 ) Che secondo le istanze dell’ecologia è costituita da un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> oggetti il<br />

cui essere è determ<strong>in</strong>ato dall’essere <strong>di</strong> tutti gli altri oggetti.<br />

( 40 ) Da questo punto <strong>di</strong> vista, allora, per sostanze <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali si devono <strong>in</strong>tendere<br />

tutti i manufatti dell’uomo, comprese le opere d’arte. Infatti, ciò che è un<br />

manufatto non è determ<strong>in</strong>ato dalla natura, bensì è determ<strong>in</strong>ato dall’uomo.

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