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292<br />

LAURA PALOMBA<br />

In realtà, se an<strong>di</strong>amo al <strong>di</strong> là del primo livello <strong>di</strong> lettura, ci accorgiamo<br />

che la con<strong>di</strong>zione della donna è ben più complessa. I passi sopracitati,<br />

tratti dai testi sacri che sono il fondamento della vita religiosa,<br />

sociale e politica delle comunità ebraiche, sono <strong>in</strong>teressanti<br />

per un duplice motivo: non solo perché consentono <strong>di</strong> attestare<br />

l’esclusività e la limitatezza del ruolo femm<strong>in</strong>ile all’<strong>in</strong>terno dell’ebraismo,<br />

ma anche perché permettono <strong>di</strong> porre <strong>in</strong> luce quanto si<br />

tratti <strong>di</strong> ritratti <strong>di</strong> vite femm<strong>in</strong>ili <strong>di</strong> cui le donne sono meri oggetti<br />

passivi. La problematicità femm<strong>in</strong>ile all’<strong>in</strong>terno dell’ebraismo è sottol<strong>in</strong>eata<br />

dalla pr<strong>in</strong>cipale denuncia del femm<strong>in</strong>ismo ebraico: essere<br />

madre e pilastro della famiglia perde ogni suo valore se non è frutto<br />

<strong>di</strong> una decisione libera e volontaria. Per questo molte donne ebree,<br />

che conoscono bene il valore religioso e spirituale della preghiera<br />

pubblica, dello stu<strong>di</strong>o e dell’<strong>in</strong>terpretazione dei testi sacri, ritengono<br />

che la propria esclusione da queste opzioni religiose sia una forma <strong>di</strong><br />

“<strong>in</strong>giustizia”. Esse pongono <strong>in</strong> primo piano un <strong>in</strong>calzante <strong>in</strong>terrogativo:<br />

se sia giusto utilizzare il pr<strong>in</strong>cipio della stratificazione sessuale,<br />

centrale nell’ebraismo e ben presente <strong>in</strong> tutte le religioni monoteiste,<br />

per costruire rapporti <strong>di</strong> superiorità e subord<strong>in</strong>azione e per legittimare<br />

un accesso <strong>di</strong>seguale <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i e donne a beni, <strong>di</strong>ritti e servizi<br />

<strong>di</strong> cittad<strong>in</strong>anza; e dunque se sia rilevabile nell’ebraismo l’esigenza,<br />

ben presente <strong>in</strong> tutte le realtà comunitarie, <strong>di</strong> nascondere <strong>di</strong>etro f<strong>in</strong>i<br />

nobilissimi profonde <strong>di</strong>seguaglianze, tra cui quella che qui ci <strong>in</strong>teressa<br />

maggiormente, ovvero quella <strong>di</strong> genere.<br />

Tra i <strong>di</strong>versi movimenti femm<strong>in</strong>isti esistenti nelle comunità<br />

ebraiche è dunque comune la volontà <strong>di</strong> fare <strong>in</strong> modo che le donne<br />

ebree non si trov<strong>in</strong>o più <strong>di</strong> fronte ad un aut-aut, quello tra il loro <strong>di</strong>ritto<br />

ad agire autonomamente all’<strong>in</strong>terno della tra<strong>di</strong>zione ebraica,<br />

contribuendovi con le proprie esperienze e la propria spiritualità e<br />

operando le proprie scelte <strong>di</strong> vita anche qualora queste la port<strong>in</strong>o ad<br />

allontanarsi dalla maternità e dal matrimonio, e l’accettazione <strong>di</strong> una<br />

tra<strong>di</strong>zione che, <strong>in</strong>centrata sulla famiglia quale ambito primario <strong>di</strong><br />

educazione dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo al valore della santità, limita alla sfera familistica<br />

e privata il contributo che le donne possono dare al raggiungimento<br />

del f<strong>in</strong>e dom<strong>in</strong>ante e prioritario: la preservazione della<br />

comunità ebraica e dei suoi valori attraverso la stabilità dell’istituzione<br />

familiare.<br />

Brevemente, la polarità che si sviluppa da questa opposizione, e<br />

che mi <strong>in</strong>teressa analizzare, è quella tra ciò che chiamiamo “<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

cittad<strong>in</strong>i”, come l’autonomia nella scelta delle opzioni esistenziali da<br />

realizzare nella propria vita, la libertà politica <strong>in</strong>tesa come libertà <strong>di</strong><br />

partecipazione, il rispetto <strong>di</strong> sé, che si ottiene attraverso l’impegno

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