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La crisi economica del 1812. Premesse, sviluppi <strong>di</strong> una congiuntura drammatica<br />

vano già nel 1808 e, <strong>in</strong> quell’occasione, Parigi tenta con ogni mezzo<br />

<strong>di</strong> congelare nel mondo il commercio <strong>in</strong>glese che, nella sostanza, accusa<br />

contraccolpi modesti. Paradossalmente le <strong>in</strong>iziative belliche e<br />

commerciali francesi più che danneggiare l’Inghilterra colpiscono i<br />

vari paesi d’Europa <strong>in</strong> ossequio a quei pr<strong>in</strong>cipi autarchico-unitari<br />

con cui la Francia <strong>in</strong>tende omologare il mercato cont<strong>in</strong>entale alle<br />

sue esigenze economico-<strong>in</strong>dustriali.<br />

Tuttavia alcuni paesi dalla solida struttura economica, come<br />

l’Olanda, riescono a conservare con gli scali <strong>in</strong>glesi una libera rete <strong>di</strong><br />

rapporti commerciali; altri ancora, economicamente più fragili – è il<br />

caso della Spagna e del Portogallo – resistono nonostante tutto alle<br />

spire soffocanti dei controlli imposti da Parigi ( 2 ). Sul piano commerciale<br />

è doveroso sottol<strong>in</strong>eare che i fatti <strong>in</strong>ternazionali, sollecitati dagli<br />

impulsi bellici, riverberavano <strong>in</strong>evitabilmente le loro conseguenze sullo<br />

stato della libera percorribilità dei mari: e così, gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Schönbrunn<br />

(14 ottobre 1809), che denunciavano per l’Austria una serie <strong>di</strong><br />

tesca, come apprezzato dalla classe mercantile, contribuì a non far spegnere il<br />

commercio europeo: il contrabbando. Cfr. I. WALLERSTEIN, Il sistema mon<strong>di</strong>ale<br />

dell’economia moderna. L’era della seconda grande espansione dell’economia-mondo<br />

capitalistica (1730-1840), vol. III, Bologna 1995, p. 139; G. LUZZATO, Storia economica<br />

dell’età moderna e contemporanea, parte II, l’Età contemporanea, Padova 1960,<br />

pp. 216-217; S.J. WOOLF, Napoleone e la conquista dell’Europa, Roma-Bari 1990,<br />

pp. 34-35; C. ZAGHI, L’Italia <strong>di</strong> Napoleone dalla Cisalp<strong>in</strong>a al Regno, <strong>in</strong> “Storia<br />

d’Italia”, <strong>di</strong>retta da G. Galasso, vol. XVIII, tomo I, Tor<strong>in</strong>o 1986, p. 570.<br />

Al <strong>di</strong> là dell’<strong>in</strong>troduzione degli Orders <strong>in</strong> Council, che rappresentano una misura<br />

straord<strong>in</strong>aria <strong>in</strong>trodotta rapidamente dal governo <strong>di</strong> Giorgio III, pare senza attendere<br />

l’approvazione del parlamento, gli <strong>in</strong>glesi, ancora una volta, <strong>in</strong>tervennero<br />

nella lotta ant<strong>in</strong>apoleonica, non abbandonando il loro abituale pragmatismo che,<br />

<strong>in</strong> quelle circostanze, attraverso il commercio clandest<strong>in</strong>o, consentì loro <strong>di</strong> giungere<br />

al dom<strong>in</strong>io del mercato italiano, elim<strong>in</strong>ando poco per volta il concorrente francese.<br />

Il contrabbando non risparmiò nessun paese europeo, ma nelle relazioni<br />

commerciali – è il caso del regno <strong>di</strong> Sardegna – non sempre gli <strong>in</strong>glesi trovarono<br />

facile gioco, come <strong>di</strong>mostrano alcune testimonianze nei litorali della Maddalena.<br />

In conclusione, le <strong>in</strong>iziative napoleoniche sembrarono conseguire l’agognato<br />

successo nel 1811, punto più alto della crisi europea, ma <strong>in</strong> quella circostanza la<br />

classe mercantile <strong>in</strong>glese, che non sempre aveva caldeggiato l’<strong>in</strong>troduzione degli<br />

Orders, constatata <strong>in</strong>vero la loro pericolosità nei confronti del partner commerciale<br />

privilegiato, gli Stati Uniti, f<strong>in</strong>ì per chiederne il ritiro. E.V. TARLE, La vita economica<br />

dell’Italia nell’età napoleonica, Tor<strong>in</strong>o 1950, p. 134; F. BORLANDI, Relazioni<br />

politico-economiche fra Inghilterra e Sardegna durante la Rivoluzione e l’impero, <strong>in</strong><br />

“Rivista storica italiana”, IV, fasc. II, Tor<strong>in</strong>o 1933, p. 181; G.M. TREVELYAN, Storia<br />

dell’Inghilterra nel secolo XIX, Tor<strong>in</strong>o 1971, pp. 137-139.<br />

( 2 ) V.E. GIUNTELLA, L’Italia dalle repubbliche giacob<strong>in</strong>e alla crisi del <strong>di</strong>spotismo<br />

napoleonico (1796-1814), <strong>in</strong> “Storia d’Italia”. Dalla pace <strong>di</strong> Aquisgrana all’avvento<br />

<strong>di</strong> Camillo Cavour, vol. III, Tor<strong>in</strong>o 1965, p. 340.<br />

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