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312<br />

LAURA PALOMBA<br />

ampio spazio alla creatività spirituale del credente (Cfr. H. KÜNG,<br />

Ebraismo, tr. it. a cura <strong>di</strong> G. Moretto, Rizzoli, Milano 1992, soprattutto<br />

p. 534 s.): il movimento femm<strong>in</strong>ista non può che ricevere conforto<br />

da una prospettiva <strong>di</strong> tal genere che l’aiuta a svelare, attraverso<br />

un’ermeneutica del sospetto, la natura umana e andropocentrica della<br />

legge, denunciando l’<strong>in</strong>giustizia sociale che essa perpetua nei confronti<br />

delle donne ( 42 ). Non è dunque un caso che fu proprio all’<strong>in</strong>terno dei<br />

movimenti riformati, sviluppatisi sul f<strong>in</strong>ire del Settecento e gli <strong>in</strong>izi<br />

dell’Ottocento <strong>in</strong> opposizione all’ebraismo ortodosso per far fronte<br />

alle nuove esigenze socio-economiche, che si cercò <strong>di</strong> dare una prima<br />

risposta alla questione femm<strong>in</strong>ile.<br />

Su questa l<strong>in</strong>ea antilegalistica si sono sviluppati molti movimenti<br />

ebraici non ortodossi, soprattutto nel Nord America e <strong>in</strong> Gran Bretagna.<br />

Siano essi Riformati, Conservatori, Costruzionisti o Liberali,<br />

questi movimenti privilegiano l’alleanza rispetto alla legge, optando<br />

per un rovesciamento del rapporto uomo-legge <strong>in</strong> virtù del quale<br />

l’ebraismo, da religione universalmente e rigidamente v<strong>in</strong>colante attraverso<br />

la parola rabb<strong>in</strong>ica, si trasforma <strong>in</strong> religione aperta al contributo<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, al pluralismo dei sentimenti religiosi, all’<strong>in</strong>terpretazione<br />

personale dell’alleanza con Dio ( 43 ). La stessa preghiera, che<br />

rappresenta uno dei momenti fondamentali <strong>di</strong> colloquio tra l’uomo<br />

e Dio, non è pensata più <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> comunità, <strong>di</strong> quorum numerico,<br />

ma <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> relazione privata tra il fedele e il suo Dio ( 44 ).<br />

( 42 ) Cfr. J. PLASKOW, op. cit., p. 71: «L’assunzione che la halakhà sia santa <strong>in</strong><br />

tutti i suoi aspetti perché è stata data a Mosè da Dio sul S<strong>in</strong>ai, viene messa <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione<br />

da una “ermeneutica del sospetto” femm<strong>in</strong>ista che considera la legge<br />

una creazione umana e l’esam<strong>in</strong>a criticamente alla luce dell’ord<strong>in</strong>amento sociale<br />

che essa presuppone e crea. La halakhà potrebbe rappresentare una risposta a profonde<br />

esperienze religiose, ma la stessa legge religiosa non è <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a; essa è stata formulata<br />

da maschi <strong>in</strong> una cultura patriarcale. La halakhà è <strong>in</strong> tutto e per tutto androcentrica.<br />

Essa prende <strong>in</strong> considerazione e sostiene un ord<strong>in</strong>amento patriarcale».<br />

( 43 ) Cfr. H. KÜNG, op. cit., p. 533 s.: «non l’osservanza, possibilmente letterale,<br />

della legge può essere a lungo andare la carta d’identità e il metro dell’essere-ebreo,<br />

ma la risposta viva alla volontà <strong>di</strong> Dio, <strong>in</strong> rapporto alla situazione. Oggi la fedeltà all’alleanza<br />

<strong>di</strong> Dio con il suo popolo non può essere una semplice ripetizione della<br />

fede ebraica classica».<br />

( 44 ) E. FROMM, La legge degli Ebrei. Sociologia della Diaspora ebraica, tr. it. a<br />

cura <strong>di</strong> A. Au<strong>di</strong>sio, Rusconi, Milano 1993, p. 142. Per fare un esempio, nei Criteri<br />

generali <strong>di</strong> un programma per il giudaismo liberale [Richtl<strong>in</strong>ien zu e<strong>in</strong>em Programm<br />

für das liberale Judentum] del 1912, nel decretare che «lo svolgimento della<br />

celebrazione liturgica è <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente dal numero degli oranti», si assegna un ruolo<br />

privilegiato alla preghiera privata e domestica, destituendo <strong>di</strong> significato il carattere<br />

collettivo e comunitario che le era stato attribuito dal giudaismo rabb<strong>in</strong>ico.

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